Il primo ministro Robert Abela ha scatenato una vera e propria bufera contro l’avvocato Jason Azzopardi, accusandolo di aver orchestrato un “attacco pericoloso” contro il processo imminente del sospettato di omicidio Yorgen Fenech. “Questo non è solo un attacco alla giustizia, ma un tentativo sfrontato di sabotare la verità,”
sembra gridare Abela dalle onde radio di ONE Radio.
Il primo ministro, pur senza fare nomi, ha puntato il dito contro una recente sentenza del tribunale che ha ordinato a Lovin Malta di modificare un’intervista esplosiva con Azzopardi. Nell’intervista, l’ex deputato, con la convinzione di chi sa di avere la verità in pugno, ha affermato che tutte le prove portano a un solo nome: Yorgen Fenech, il mandante dietro l’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia nell’ottobre 2017.
Ma non finisce qui. Gli avvocati di Fenech, furiosi, hanno reagito immediatamente, presentando una richiesta formale in tribunale contro le affermazioni “inaccettabili”
di Azzopardi. La giudice Edwina Grima, colei che guiderà il processo, ha quindi ordinato la rimozione di ogni riferimento a Fenech nell’intervista, temendo che tali dichiarazioni potessero contaminare la mente dei giurati e minare il sacro processo della giustizia.
Abela, senza mai citare Azzopardi, ha poi affondato il colpo: “Questi individui si presentano come difensori dello stato di diritto, ma poi sono i primi a rilasciare dichiarazioni che mettono a rischio l’intera procedura giudiziaria,” ha tuonato, lasciando trasparire la sua profonda preoccupazione per le vere motivazioni dietro tali esternazioni. “Dobbiamo ringraziare il tribunale per aver saputo intervenire, fermando questo abuso e proteggendo il nostro sistema giudiziario,”
ha aggiunto con tono deciso.
Nel novembre 2019, Fenech è stato arrestato con l’accusa di aver commissionato l’omicidio della giornalista. Ma in un drammatico colpo di scena, l’imprenditore ha puntato il dito contro l’ex capo di gabinetto dell’OPM, Keith Schembri, definendolo come il vero mandante del crimine. La vicenda è diventata ancora più intricata quando, subito dopo il suo arresto, Fenech ha accusato l’ex ministro Chris Cardona, per poi ritirare le accuse, sostenendo che fosse stato proprio Schembri a dirgli di far ricadere la colpa su Cardona.
Ma non è tutto. Durante l’intervista della domenica, Abela ha alzato ulteriormente i toni, denunciando un “attacco frontale” contro il ministro della salute Jo Etienne Abela e il ministro degli affari interni Byron Camilleri. Il ministro della salute è finito sotto il fuoco delle critiche dopo la tragica morte di Stephen Mangion, avvenuta a Mater Dei, mentre Camilleri è stato trascinato nella bufera per presunte conoscenze di un racket all’interno di LESA.
Il primo ministro, visibilmente infuriato, ha dichiarato che questi “attacchi infondati” sono del tutto inaccettabili, e ha promesso che il governo risponderà colpo su colpo. “Non ci faremo intimidire,” ha proclamato Abela, ricordando che è stato proprio il suo governo a spingere per riforme fondamentali, come l’introduzione di magistrati dedicati esclusivamente alle inchieste, una mossa che ha portato a una svolta epocale nella giustizia maltese. “In passato,” ha sottolineato con fermezza, “ci si accontentava di un sistema dove le inchieste venivano accantonate o richiedevano anni per essere concluse. Non più.”
Foto: [Archivio Times Of Malta]