La casa di San Giuliano prima dei lavori di demolizione.
Una storica casa a schiera di San Giuliano, che la Soprintendenza ai beni culturali voleva proteggere, non c’è più.
La Soprintendenza ha sostenuto di non essere stata consultata prima del rilascio del permesso per il progetto nel 2018 e che l’Autorità di pianificazione e l’Agenzia per l’edilizia hanno autorizzato la demolizione a prescindere.
La Soprintendenza non è d’accordo con la demolizione e sarebbe stata favorevole al mantenimento e all’integrazione di questo edificio nel progetto– Soprintendenza ai Beni Culturali
La richiesta di pianificazione per il progetto, , è stata inizialmente rifiutata nel marzo 2017. È stata approvata in appello dal Tribunale dell’Ambiente e della Pianificazione nel giugno dell’anno successivo, quando il tribunale era presieduto dall’ex amministratore delegato della PA Martin Saliba.
Il permesso riguardava la demolizione della casa a due piani e la costruzione di garage al piano terra e di sette appartamenti duplex su quattro piani.
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Il sito dove sorgeva la casa a schiera.
Lo sviluppatore, Clifton Cassar della CF Developers Ltd, ha presentato una seconda domanda alla fine dell’anno scorso proponendo modifiche ai piani originali, con la costruzione di quattro garage al piano terra e otto appartamenti dal primo al quarto piano. Questa domanda è ancora in sospeso.
In una dichiarazione presentata nell’ambito del processo di consultazione su questa domanda, la Soprintendenza ha richiamato l’attenzione dell’Autorità di pianificazione sul fatto che non era stata consultata sulla domanda di demolizione.
non danneggiare o disturbare alcun elemento del patrimonio culturale”
“La Soprintendenza rileva di non essere stata consultata sulla PA 4563/15 che approvava la demolizione di un edificio di evidente valore culturale. La Soprintendenza non è d’accordo con la demolizione e sarebbe stata favorevole al mantenimento e all’integrazione di questo edificio nello sviluppo”, ha scritto.
La Soprintendenza ha preso atto della validità del permesso e ha osservato che le modifiche richieste non aggravano l’impatto dello sviluppo approvato in termini di massa, volume e altezza.
La Soprintendenza ha ricordato al richiedente di non danneggiare o disturbare alcun elemento del patrimonio culturale scoperto durante gli scavi e ha detto che deve essere informata immediatamente di qualsiasi ritrovamento.
Qualsiasi elemento del patrimonio culturale scoperto deve essere indagato, valutato e protetto in linea con la legge sui beni culturali.