A Rabat inizia un esperimento di tetto verde della durata di due anni

Gli analisti dell’Agenzia per l’energia e l’acqua (EWA) sperano che i dati raccolti dall’esperimento possano aiutare a prendere decisioni sull’impatto dei tetti verdi sui flussi di acqua piovana, sulla quantità di acqua che le piante sui tetti trattengono e sul tempo che impiegano a rilasciarla.

Il tetto del Għajn Water Conservation Centre sarà dotato di circa 3.000 piante selezionate per resistere alle condizioni aride di Malta e di pannelli fotovoltaici. Il progetto pilota è cofinanziato dall’UE e fa parte del progetto GiFluid in collaborazione con l’Università di Catania.

Il Ministro dell’Energia Miriam Dalli ha incontrato gli esperti dell’EWA e i rappresentanti del Comune di Rabat e dell’Università di Catania per discutere del progetto.

Oltre a misurare il flusso e la ritenzione dell’acqua, gli analisti intendono analizzare la qualità dell’acqua piovana che defluisce dal tetto verde, concentrandosi sui livelli di nutrienti, in particolare i nitrati. Questa valutazione farà luce su qualsiasi potenziale impatto associato all’adozione di tetti verdi.

Il direttore generale dell’EWA, Manuel Sapiano, ha descritto il progetto come uno sforzo pionieristico per esplorare il potenziale dei tetti verdi nel mitigare i rischi di alluvione nel paesaggio maltese.

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Dalli ha salutato questo progetto come un significativo passo avanti nell’impegno di Malta per l’innovazione climatica.

“Questi progetti hanno il potenziale per regolare la temperatura degli edifici, migliorare l’efficienza energetica e promuovere la conservazione dell’acqua. I dati che l’EWA raccoglierà nei prossimi anni ci aiuteranno a determinare l’implementazione di altri progetti di questo tipo in tutto il Paese”, ha dichiarato Dalli.

Per ulteriori informazioni, visitare i siti energywateragency.gov.mt e gifluid.eu.