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STORIE DIGITALI alla Biennale di Venezia

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MATTHEW ATTARD

60° Biennale di Venezia 2024 – Padiglione Malta

Anna Gallo – Architetto & Curatrice

Oggi 24 Novembre 2024 si chiude la 60° Biennale di Venezia, evento culturale tra i più influenti e celebrati al mondo e piattaforma importante per l’arte contemporanea e l’espressione creativa.

La Biennale di Venezia rappresenta il luogo privilegiato per le sperimentazioni artistiche e ogni edizione si carica di nuove idee, riflessioni e sfide, trasformando la città di Venezia in un laboratorio creativo a livello globale.

“I Will Follow the Ship” e’ l’installazione multimediale e interattiva di Matthew Attard, primo solo artista a rappresentare Malta alla Biennale d’Arte di Venezia di quest’anno.

L’opera realizzata rappresenta l’approdo di un processo di ricerca del disegno inteso come atto e come segno, varcando gli argini imposti dal tradizionale processo del disegnare.

Il risultato e’ il segno, al quale pero’ Attard giunge attraverso canali altri e non convenzionali,
affrontando concetti di identità e appartenenza, con un forte legame alla sua terra di origine, Malta.

Siamo nel campo della sperimentazione tra arte e tecnologia attraverso un lavoro di ricerca di segni storici reinterpretati e restituiti utilizzando un linguaggio visivo che cerca di stimolare la riflessione e l’interazione del pubblico.

L’opera-installazione realizzata presso il Padiglione Malta dell’Arsenale di Venezia, si concentra sulla convergenza tra arte vernacolare, patrimonio culturale e tecnologie avanzate, inserendosi nel contesto di una riflessione più ampia sui legami storici e culturali che Malta ha avuto con il mare e la navigazione.

Il lavoro di ricerca dell’artista analizza, documenta e reinterpreta i graffiti ex-voto navali scavati nella pietra di antiche cappelle rupestri, testimonianze numerose diffuse nel Mediterraneo e, in particolare, Attard analizza quelli individuati a Malta, solchi che narrano storie di fede o di riconoscenza verso l’ignoto.

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Immagini di viaggio, di migrazioni e di legami profondi con il mare, un tema che ha una rilevanza particolare per Malta, un’isola crocevia di culture e popoli, con una lunga storia di collegamenti marittimi e un forte legame con il Mediterraneo.

La navigazione e il mare sono metafore potenti che Matthew Attard utilizza per esprimere la ricerca di appartenenza, l’identità collettiva e la memoria storica.

L’installazione multimediale, realizzata al Padiglione Malta, e’ il risultato di una lettura e
reinterpretazione di queste testimonianze vernacolari utilizzando l’Eye-Tracking, tecnologia
biometrica del monitoraggio oculare, di cui Attard ne ha ulteriormente elaborato i dati ottenuti convertendoli in segno grafico.

L’Eye-tracker e’ strumento che viene indossato similmente ad un paio di occhiali da vista e che viene utilizzato per monitorare il comportamento oculare e capire dove/cosa e per quanto tempo un input visivo viene osservato.

L’occhio dell’artista osserva il solco scavato nella pietra, l’Eye-Tracker registra il movimento oculare dell’occhio dell’artista e lo restituisce attraverso una serie di dati.

Sara’ Attard ad elaborare i dati ottenuti e, attraverso algoritmi, ad unirli in una trama di linee che generano il disegno finale.

L’Eye-Tracker prende in custodia un punto di vista, quello dell’artista, ne analizza le dinamiche e le parti in cui l’occhio esita e ricomincia a muoversi, riconsegnando un punto di vista fatto di suggestioni e nuove prospettive.

L’installazione all’Arsenale ha visto il posizionamento di 2 quinte sceniche disposte ad accogliere il visitatore che si trova all’interno di un gioco di rimandi tra passato e rilettura di quello che c’e’stato.

Da una parte la reinterpretazione di un muro storico che riporta i segni delle navi, dall’altro un muro digitale come set di dati che, insieme ad altri algoritmi, genera costantemente nuove immagini e disegni di navi in movimento.

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I video immersivi sono accompagnati dai disegni dell’artista e arrivano nelle mani dello spettatore tramite un codice QR che, se attivato, permette a tutti noi di interagire e modellare la propria barca interattiva.

Nel padiglione Malta della Biennale d’Arte di Venezia 2024, Matthew Attard ha adoperato la
tecnologia come una sorta di lente contemporanea per esplorare e reinterpretare l’iconografia
storica, rendendola memoria resistente all’erosione del tempo e, allo stesso tempo, utilizza la
tecnologia come mezzo per consegnarci un messaggio sul suo potere, assolutamente non innocuo, dal quale siamo costantemente veicolati.

Arch. Anna Gallo
Architetto e Curatrice
Master in Curatela e Critica d’Arte

Il Padiglione Malta 2024 è stato commissionato dall’Arts Council Malta e presentato alla 60a
Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, con l’artista Matthew Attard e co-curato da Elyse Tonna e Sara Dolfi Agostini.

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