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Professor Debono: il futuro dei musei come spazi comunitari

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I musei come li conosciamo sono destinati a cambiare per sempre? Secondo il professor Debono, il futuro dei musei è strettamente legato alla loro capacità di diventare veri e propri spazi comunitari , dove il passato incontra il presente per disegnare un futuro all’insegna dell’inclusione e della condivisione. Ma come possono le istituzioni museali rispondere alle esigenze delle società moderne?

“Il museo deve adattarsi senza perdere la propria identità storica,” afferma il professore. “L’obiettivo è trovare un equilibrio tra passato e presente, con uno sguardo fisso su un futuro plausibile.” Un museo del XXI secolo non è più solo un luogo dove osservare il passato, ma uno spazio in cui si intrecciano storie diverse, identità multiple, e soprattutto, dove la collezione diventa il punto di partenza di conversazioni interculturali.

Un museo per tutti: dialogo e identità

Il professor Debono sottolinea come il museo debba essere consapevole delle diverse identità che compongono la comunità moderna. “Oggi più che mai ci sono persone che riconoscono più di un paese come casa, e il museo deve riflettere questa realtà multietnica e multiforme,” spiega. Non solo una vetrina di arte e storia, dunque, ma un vero e proprio forum dove identità e culture si incontrano e si riconoscono.

Malta, con la sua ricca storia millenaria e le profonde influenze italiane, rappresenta un perfetto esempio di questa interconnessione culturale. Il museo, secondo il professor Debono, dovrebbe mettere in evidenza proprio questi legami, non solo con l’Italia ma con l’intero bacino del Mediterraneo, culla di civiltà straordinarie.

“Il futuro del museo Mediterraneo sarà quello di trasformarsi in una moderna agorà, dove collezioni e comunità si incontrano e dialogano,” conclude con una visione chiara e affascinante.

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