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L’Italia invia il PNIEC a Bruxelles: Un Piano Strategico per il Futuro Energetico e Climatico

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L’Italia ha ufficialmente inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), confermando gli obiettivi inizialmente proposti nel giugno 2023 e presentando nuovi ambiziosi scenari, incluso quello sull’energia nucleare. Il piano prevede di raggiungere 131 GW di energia rinnovabile entro il 2030 e introduce uno scenario nucleare che mira a coprire l’11% della domanda energetica nazionale con 8 GW entro il 2050. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha dichiarato: “Oggi il nostro Paese si dota di uno strumento programmatorio che traccia con grande pragmatismo la nostra strada energetica e climatica, superando approcci velleitari del passato. È un Piano condiviso con i protagonisti della transizione, che non nasconde i passi ancora necessari per colmare alcuni gap, ma si concentra sulle grandi opportunità derivanti dallo sviluppo di tutte le fonti, senza preclusioni”.

Il PNIEC segue un approccio realistico e tecnologicamente neutro, accelerando lo sviluppo delle energie rinnovabili elettriche, la produzione di combustibili rinnovabili come biometano e idrogeno, l’uso di biocarburanti, la diffusione delle auto elettriche, la riduzione della mobilità privata, la cattura e stoccaggio di CO2, e l’elettrificazione dei consumi finali, con un particolare focus sull’utilizzo delle pompe di calore. Il piano stabilisce che entro il 2030 l’Italia raggiungerà una potenza da fonte rinnovabile di 131 GW, suddivisi tra 79.2 GW dal solare, 28.1 GW dall’eolico, 19.4 GW dall’idrico, 3.2 GW dalle bioenergie e 1 GW da fonte geotermica. Inoltre, l’Italia prevede una significativa riduzione dei consumi energetici primari e finali, con un miglioramento delle performance nel campo delle energie rinnovabili.

Sul fronte delle emissioni, l’Italia prevede di superare gli obiettivi del pacchetto “Fit for 55” dell’Unione Europea, riducendo del 66% le emissioni rispetto ai livelli del 2005 per gli impianti industriali regolati dalla normativa ETS. Anche nei settori non-ETS, come il civile, i trasporti e l’agricoltura, si registra un significativo miglioramento degli indicatori emissivi, sebbene siano necessari ulteriori sforzi per raggiungere i target europei. Il PNIEC prevede anche una riduzione della dipendenza energetica dall’estero grazie a una diversificazione degli approvvigionamenti e alla pianificazione di nuove infrastrutture e interconnessioni. Si punta a potenziare le interconnessioni elettriche e il market coupling con gli altri Stati membri, sviluppando nuove connessioni per il trasporto di gas rinnovabili e rafforzando il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo.

Il piano dà priorità alla ricerca, sviluppo e innovazione, per accelerare l’introduzione sul mercato delle tecnologie necessarie a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e rafforzare la competitività dell’industria nazionale. Per la prima volta, il PNIEC include una sezione dedicata al nucleare, sviluppata dalla Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile. Le ipotesi di scenario indicano che il nucleare da fissione, e nel lungo termine da fusione, potrebbe coprire l’11% della domanda elettrica totale entro il 2050, con una possibile proiezione fino al 22%.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha lavorato in stretta collaborazione con altre amministrazioni e istituzioni, coinvolgendo anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Hanno collaborato tecnicamente il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), con il supporto del Politecnico di Torino e di Milano. Nel 2024 è prevista una nuova consultazione che coinvolgerà 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e cittadini, consolidando ulteriormente il processo di partecipazione e condivisione alla base del PNIEC.

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Questo piano rappresenta un passo fondamentale verso un futuro energetico sostenibile e competitivo, ponendo l’Italia in una posizione di leadership nell’ambito delle energie rinnovabili e della sicurezza energetica in Europa.

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