giovedì, Aprile 25, 2024
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Italia sempre più vecchia, dal 2011 più tre anni di vita

La popolazione censita in Italia al 31 dicembre 2021 ammonta a 59.030.133 residenti, in calo dello 0,3% rispetto al 2020 (-206.080 individui).

Il decremento di popolazione interessa soprattutto il Centro Italia (-0,5%) e l’Italia settentrionale (-0,4% sia per il Nord ovest che per il Nord est), è più contenuto nell’Italia meridionale (-0,2%) e risulta minimo nelle Isole (appena 3mila unità in meno).

Le donne rappresentano il 51,2% della popolazione residente, superando gli uomini di 1.392.221 individui.

Ancora elevato è stato l’impatto del Covid-19 che, stando ai dati, ha impattato sulla demografia del 2021 quando il totale dei decessi (701.346), sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente (quasi 39mila in meno), rimane significativamente superiore alla media 2015-2019 (+8,6%).

Anche il saldo naturale è in negativo. Infatti il nuovo record minimo delle nascite (400mila) e l’elevato numero di decessi (701mila) aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese nell’ultimo decennio. Con i dati degli anni 2020 e 2021 il saldo naturale si aggira a -301mila unità nel 2021; sommato alle -335mila già rilevate nel 2020 determina in due anni di pandemia un deficit di “sostituzione naturale” di 637mila persone. Il numero dei nati scende di -1,1% rispetto al 2020 e di quasi il -31% rispetto al 2008.

Secondo i dati ISTAT l’età media si è innalzata di tre anni rispetto al 2011 (da 43 a 46 anni), con delle variazioni su base regionale che fa della Campania dove l’età media è di 43,6 anni, cioè la regione più giovane del nostro paese mentre la Liguria, la più anziana con un’età media di 49,4 anni.

Altri dati interessanti riguardano gli analfabeti che negli ultimi 10 anni diminuiscono sistematicamente, le persone che sanno leggere e scrivere ma non hanno concluso un corso regolare di studi e quelle con la licenza di scuola elementare e di scuola media. Il 36,3%, della popolazione è in possesso del diploma, e aumentano laureati (dall’11,2% al 15,0%) e dottori di ricerca (dallo 0,3% allo 0,5%), dove spicca la regione Lazio con il 19,1% il Lazio è la regione con l’incidenza più elevata di laureati e di dottori di ricerca(0,8%).

Le persone senza tetto e senza fissa dimora ammontano a poco più di 96mila mentre la popolazione che formalmente risulta residente nei campi attrezzati o negli insediamenti tollerati e spontanei è pari a circa 16mila unità.

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