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Edilizia a Malta: stop ai cantieri con permessi in appello, il governo cambia le regole del gioco

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Il governo ha deciso di fare sul serio: una nuova legge impedirà l’inizio di qualsiasi lavoro di costruzione fino a quando non sarà concluso l’intero processo di appello! Questa mossa senza precedenti arriva come una bomba nel settore edilizio di Malta e segnerà un punto di svolta per tutti quei progetti controversi che finora hanno ignorato le preoccupazioni dei cittadini e dell’ambiente.

La notizia, che ha scatenato un’ondata di reazioni, arriva proprio alla vigilia di una manifestazione organizzata da una coalizione di ONG davanti all’Ufficio del Primo Ministro. La protesta è stata innescata da una scandalosa decisione dell’Autorità di Pianificazione a Sannat, che è stata poi dichiarata illegale in appello.

In un comunicato esplosivo, il Ministero della Pianificazione ha annunciato che sta lavorando a una revisione delle leggi che regolano i ricorsi nei processi di pianificazione. Il Ministro Clint Camilleri ha dichiarato con fermezza: “Questa revisione della legge attuale garantirà che non ci siano costruzioni nei casi in cui il permesso sia oggetto di appello”. Ma non è tutto: “Oltre a questo, la revisione assicurerà che il processo di appello sia accelerato, permettendo di prendere decisioni nel minor tempo possibile, rendendo il processo più equo per tutti” , ha aggiunto il ministro.

Questa settimana, l’Autorità di Pianificazione (PA) ha alimentato la controversia quando ha deciso di convalidare uno sviluppo edilizio legato a Joseph Portelli a Sannat, scatenando un vero terremoto. E tutto questo nonostante la Corte d’Appello avesse già annullato la decisione lo scorso marzo! Si tratta di un progetto colossale: blocchi di appartamenti con piscine nel cuore rurale di Gozo, presentati in due diverse domande nel 2020 e 2021.

Il tribunale, con un colpo di scena, aveva dichiarato che queste domande non potevano essere considerate separatamente, poiché facevano parte di un piano più ampio per frammentare un mega-progetto e sfuggire così al rigoroso controllo che un’opera così imponente avrebbe richiesto. Il tribunale ha sentenziato che la piscina e il piano attico non avrebbero mai dovuto essere autorizzati, revocando il permesso.

Ma la beffa è che, mentre le battaglie legali si trascinavano, sia la piscina che gli attici sono stati comunque costruiti! E come se non bastasse, è stata presentata un’altra domanda (PA/03869/24) per sanare due di questi attici illegali da parte di Tarlochan Singh.

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Il politico indipendente Arnold Cassola ha subito chiesto all’Ombudsman di aprire un’inchiesta sulla scandalosa sanatoria, mentre l’organizzazione Din L-Art Ħelwa ha presentato appello contro questa richiesta.

Nel frattempo, un gruppo di 19 ONG ambientaliste e associazioni di residenti ha annunciato una conferenza stampa infuocata davanti a Castille, prevista per sabato, esortando il Primo Ministro a intervenire contro le falle del sistema di pianificazione, che consentono la costruzione di interi edifici mentre i permessi sono ancora sotto esame in appello.

Foto: Matthew Mirabelli

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