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Vitals, revocato il blocco da 20 milioni: svolta storica in tribunale

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Un colpo di scena clamoroso nel caso Vitals scuote Malta! Una società coinvolta nello scandalo degli ospedali Vitals si vede revocare un ordine di congelamento da ben 20 milioni di euro. Questa decisione, che lascia senza parole, rappresenta un precedente storico nel sistema giudiziario maltese. La giudice Edwina Grima ha infatti dichiarato che non esiste alcuna base legale per mantenere il provvedimento contro lo studio legale DF Advocates.

Nonostante l’insistenza dei procuratori, che avevano chiesto di trasformare un congelamento temporaneo in uno permanente, la giudice ha stroncato ogni loro speranza. Ha stabilito che “DF Advocates non può essere soggetto a un ordine di congelamento “, dato che l’entità legale stessa non è accusabile penalmente. Le accuse infatti sono state mosse contro i suoi direttori, Jean Carl Farrugia e Kenneth Deguara.

Questo segna un momento chiave nell’intero scandalo, il primo caso in cui un soggetto coinvolto riesce a sfuggire alle severe restrizioni patrimoniali. “Non c’è alcuna giustificazione legale per l’ordine di congelamento “, ha concluso la corte, sottolineando che un’eventuale confisca dei beni, in caso di condanna, riguarderà esclusivamente i beni personali dei due direttori e non quelli dello studio legale.

Ma attenzione, perché la giustizia non allenta la presa sugli altri indagati. Un ordine di congelamento da 13,5 milioni di euro contro Kenneth Deguara e un altro da 40 milioni di euro contro Deborah Anne Chappell, avvocata che lavorava per DF Advocates durante i controversi contratti Vitals, rimangono saldamente in vigore. Chappell, anche lei accusata penalmente, è considerata una figura chiave nella rete di illeciti legati allo scandalo.

Il team legale di DF Advocates, composto dagli avvocati Franco Debono, Ezekiel Psaila e Jonathan Thompson, ha orchestrato una difesa magistrale. “La legge parla chiaro: uno studio legale non può essere ritenuto responsabile per reati penali “, hanno sostenuto in aula, convincendo la corte a respingere le richieste dei procuratori.

Foto: Jonathan Borg

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