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Trump 2.0: nuovi equilibri pronti a cambiare i mercati globali

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L’amministrazione Trump sembra pronta a tornare sulla scena con un’agenda che promette di scuotere i mercati globali. Con un focus su tagli fiscali, deregolamentazione e guerre commerciali, gli Stati Uniti si preparano a dettare nuove regole del gioco. Marc El-Lazidi, Chief Investment Officer di Jesmond Mizzi Financial Advisors Ltd, spiega come questa nuova fase politica potrebbe ridisegnare il panorama economico americano, europeo e mondiale.

“Trump 2.0 è decisamente più strutturato rispetto al primo mandato”, afferma El-Lazidi. Al centro di questa trasformazione c’è Scott Bessent, il nuovo Segretario del Tesoro e figura di spicco grazie alla sua esperienza come Chief Investment Officer del Soros Fund. “Con Bessent al timone, vedremo politiche ispirate all’era Reagan, mirate a favorire la crescita e rafforzare la resilienza economica degli Stati Uniti” .

Se il primo mandato di Trump è stato imprevedibile, ora si punta su una strategia più pragmatica e orientata al mercato. “L’esperienza di Bessent nella gestione di investimenti globali lascia intendere che sarà in grado di coniugare mosse audaci con una profonda conoscenza delle dinamiche di mercato” , continua l’esperto.

Il modello di riferimento? Le riforme economiche giapponesi note come Abenomics. “Shinzo Abe ha dimostrato che stimoli fiscali, riforme strutturali e politiche monetarie mirate possono risollevare un’economia stagnante”, spiega El-Lazidi. Allo stesso modo, Bessent punta su settori strategici come energia e manifattura per favorire l’espansione economica e ridurre la dipendenza dagli esteri. “La visione è chiara: affrontare le inefficienze di lungo corso e investire nei settori chiave” .

Sul fronte dei rapporti USA-Cina, le tensioni restano alte. “L’amministrazione continuerà con la politica del decoupling, rafforzando la produzione interna di semiconduttori e riducendo la dipendenza dalle importazioni cinesi”, prevede El-Lazidi. Queste mosse non solo proteggono la sicurezza nazionale, ma consolidano una strategia di autosufficienza economica. “Gli effetti globali saranno significativi, specialmente per l’Asia e l’Europa, che dovranno adattarsi a un panorama commerciale in evoluzione” .

L’Europa, intanto, si trova a fronteggiare sfide interne che la rendono vulnerabile. “Deindustrializzazione, dipendenza energetica e instabilità politica sono fattori che stanno creando gravi difficoltà”, sottolinea El-Lazidi. La Germania, per esempio, paga un prezzo alto per la sua dipendenza energetica dalla Russia e l’abbandono del nucleare, mentre in Francia i movimenti populisti cambiano il volto politico del Paese.

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Negli Stati Uniti, il deficit rimane una sfida cruciale. Bessent è pronto ad affrontarlo con un mix di crescita economica e rigore fiscale. “L’indipendenza energetica, soprattutto attraverso l’espansione del nucleare e dello shale oil, è una priorità strategica. Questo non solo ridurrà la dipendenza da mercati internazionali, ma stimolerà la creazione di posti di lavoro in aree chiave” , afferma El-Lazidi.

Per gli investitori globali, queste politiche potrebbero rappresentare un’opportunità unica. “Mentre gli Stati Uniti si allontanano dal settore tecnologico, settori resilienti come banche regionali, operatori di pipeline e industrie energetiche tradizionali sono pronti a prosperare”, conclude l’esperto. “È tempo di riconsiderare i portafogli e allinearsi a questo nuovo ciclo di investimenti” .

Foto: Shutterstock.com

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