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“Rebecca Buttigieg: è urgente fermare l’invasione dei social media”

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Rebecca Buttigieg lancia un grido d’allarme: è ora di fermare i social media prima che sia troppo tardi!

Una bomba a orologeria che minaccia la nostra società: i social media stanno invadendo le nostre vite e l’impatto che hanno non può più essere ignorato. Rebecca Buttigieg, Ministra per l’Equità e le Riforme, ha scosso le coscienze con un appello che non lascia spazio a fraintendimenti. È il momento di reagire, di fermare una macchina incontrollabile che ha preso il controllo della nostra quotidianità.

In un editoriale pubblicato oggi, Buttigieg ha messo in chiaro la sua posizione, sollevando una questione che riguarda ognuno di noi: la crescente influenza dei social media. “Una cosa è certa: più persone usano queste piattaforme, maggiore è il bisogno di una regolamentazione adeguata ” ha scritto, dando il via a un dibattito che è ormai urgente e necessario. Non è più tempo di aspettare, bisogna agire adesso.

I numeri parlano chiaro: i maltesi sono tra i più attivi utilizzatori di social media, e questo non è solo un dato statistico, ma una vera e propria emergenza sociale. Buttigieg non si è limitata a sollevare la questione, ma ha anche suggerito soluzioni concrete. Ha ricordato, ad esempio, il divieto imposto in Australia che proibisce l’uso dei social ai minori di 16 anni, un passo importante che ha riacceso il dibattito globale sulla necessità di una regolamentazione severa e mirata.

Nel suo intervento, la ministra ha fatto riferimento anche alla Commissione Europea, che ha messo al centro delle proprie priorità il tema della regolamentazione dei social media. Ma è stato soprattutto il messaggio della presidente Ursula von der Leyen al Commissario Glenn Micallef a colpire nel segno. La lettera, infatti, sollecita un’indagine a livello europeo sugli effetti dei social, con un focus particolare sui giovani e sul pericolo di un uso eccessivo delle tecnologie.

Buttigieg ha posto l’accento su un altro aspetto cruciale: i pericoli nascosti dietro schermi e algoritmi. Cyberbullismo, dipendenza, manipolazione delle informazioni, fake news e l’esposizione a contenuti dannosi sono solo alcune delle piaghe sociali che oggi affliggono milioni di persone, soprattutto i giovani. “Questi fenomeni stanno compromettendo seriamente lo sviluppo e il benessere dei più giovani” ha dichiarato, sottolineando che, sebbene i social abbiano anche aspetti positivi, i rischi sono ormai evidenti e non possono essere ignorati.

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Alla fine, una riforma ben ponderata dovrà seguire” ha aggiunto Buttigieg, consapevole che il cambiamento sarà complesso e richiederà tempo, ma irrinunciabile. “Questa è una realtà che non possiamo ignorare, e non lo faremo ” ha concluso, lanciando un messaggio di speranza e determinazione.

Buttigieg non è la sola a sostenere una riforma. Anche gli eurodeputati laburisti Alex Agius Saliba e Thomas Bajada hanno sollevato la stessa preoccupazione. Agius Saliba, in particolare, ha proposto una legislazione europea per fermare le caratteristiche addictive e gli algoritmi segreti che dominano piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube. Bajada, invece, ha avanzato una proposta innovativa: rendere obbligatorio un documento di identificazione ufficiale per aprire profili social, un passo decisivo contro il cyberbullismo e la disinformazione.

E il cambiamento potrebbe essere dietro l’angolo: il primo studio su questo tema sarà avviato a breve, e i risultati verranno pubblicati già nel primo trimestre del 2025. Non è troppo tardi per agire, ma la finestra per farlo si sta rapidamente chiudendo.

Foto: Shutterstock

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