Una rivoluzione che sfida i limiti della fisica quantistica: l’Università di Malta si pone al centro dell’innovazione globale! In un’epoca in cui i computer quantistici stanno ridefinendo il concetto stesso di calcolo, i ricercatori maltesi, in collaborazione con la Freie Universität Berlin e l’Università di Salisburgo, stanno riscrivendo le regole del gioco. Grazie all’utilizzo avanzato dell’apprendimento per rinforzo (reinforcement learning
), sono riusciti a raggiungere risultati che sfidano i limiti teorici della fisica, aprendo nuove strade verso la piena affidabilità dell’informatica quantistica.
“Con il supporto dell’intelligenza artificiale, siamo riusciti a ottenere ciò che le tecniche tradizionali di ottimizzazione numerica non possono replicare” ha spiegato il Prof. Ing. Gianluca Valentino, responsabile del progetto RLQuantOpt insieme al Prof. Tony Apollaro, entrambi dell’Università di Malta. Il progetto, finanziato da Xjenza Malta attraverso il programma FUSION Research Excellence Programme
, punta a creare impulsi elettromagnetici ottimali per implementare porte quantistiche di precisione, fondamentali per il futuro dell’informatica quantistica.
Ma come funziona davvero un computer quantistico? A differenza dei computer tradizionali, che si basano su bit che possono essere 0 o 1, i computer quantistici utilizzano i qubit, capaci di esistere in molteplici stati contemporaneamente. Questo consente loro di risolvere problemi estremamente complessi, come il calcolo dell’energia di una molecola o l’ottimizzazione di percorsi nel celebre problema del commesso viaggiatore. Tuttavia, affinché queste macchine possano affrontare sfide reali su larga scala, è fondamentale implementare porte multi-qubit con precisione assoluta, resistendo ai disturbi ambientali e agli errori di controllo.
“L’apprendimento per rinforzo è una svolta: un agente intelligente apprende interagendo con l’ambiente, ricevendo premi per azioni corrette e penalità per quelle errate”
spiega il Dr. Leander Grech, membro del team. Questo approccio ha permesso di creare impulsi elettromagnetici capaci di rispettare il limite di velocità quantistico, ovvero il tempo minimo teorico necessario per far evolvere un sistema quantistico.
“Grazie a queste nuove tecniche, ci avviciniamo a un futuro in cui i computer quantistici potranno risolvere problemi su larga scala, trasformando la società”
ha aggiunto il Dr. Mirko Consiglio, un altro membro del progetto.
Il risultato? Un’innovazione che sta già facendo il giro del mondo scientifico, dimostrando che la combinazione tra intelligenza artificiale e fisica quantistica può superare i confini dell’immaginabile.
Crediti foto e video
Foto: [Archivio IBM Q System One / Università di Malta] .