Gli stipendi crescono a ritmo serrato, ma le aziende si trovano in difficoltà! Secondo l’11° Annual HR Development Survey condotto da Misco in collaborazione con la Malta Employers’ Association (MEA), il salario medio è aumentato del 4,2% nell’ultimo anno. Tuttavia, i numeri raccontano un quadro contrastante: settori come legale e compliance hanno registrato incrementi del 6%, mentre l’IT ha visto una crescita del 5,2%. Ma dietro a queste cifre incoraggianti si cela una realtà più complessa. Il 43% delle aziende segnala più posti vacanti rispetto all’anno precedente, con il 25% di questi concentrati in ruoli tecnici.
La concorrenza per trattenere i migliori talenti si fa sempre più spietata. Ben il 50% delle aziende maltesi ha deciso di ampliare i propri pacchetti di benefit per attirare e mantenere il personale. Ecco alcuni dei vantaggi più apprezzati: pasti sovvenzionati, assicurazioni sulla vita, servizi di childcare, sconti aziendali, sponsorizzazioni per corsi di formazione e abbonamenti in palestra. Ma basterà? La sfida resta ardua, con il turnover che continua a pesare sulle organizzazioni.
Durante la presentazione dei risultati tenutasi presso gli uffici della MEA a Valletta, Nadine Cilia ha offerto una panoramica delle difficoltà che affrontano i professionisti HR. “I professionisti HR continuano a scontrarsi con ostacoli come l’implementazione di sistemi di gestione delle performance, budget sempre più ridotti, carenza di risorse e il poco riconoscimento da parte del management. Inoltre, manca spesso l’autonomia necessaria per guidare efficacemente i team HR”
, ha dichiarato.
Il sondaggio rivela anche che, nonostante il 65% delle aziende consideri ancora l’HR una funzione essenziale, questa percentuale è in calo rispetto al 71% registrato nel 2023. Parallelamente, il 75% delle aziende ha dichiarato di essere più concentrato sulla fidelizzazione del personale rispetto allo scorso anno, segnando un aumento del 5%. Tuttavia, un dato preoccupante emerge: il 63% delle aziende non ha un programma strutturato per lo sviluppo manageriale e molte continuano a non monitorare l’engagement dei dipendenti.
La pressione sui datori di lavoro non si limita alle richieste salariali. “Le richieste di stipendi più elevati rappresentano ancora la sfida principale nell’area HR”, ha spiegato Cilia, “e i pacchetti di remunerazione più vantaggiosi offerti da altri datori di lavoro sono la causa principale del turnover.”
Questa tendenza è rimasta invariata rispetto agli anni precedenti.
Nonostante il 61% delle aziende continui a investire nell’attrazione di nuovi talenti, solo il 35% misura regolarmente il livello di engagement dei dipendenti, mentre il 30% non lo fa affatto. Questo lascia ampi spazi di miglioramento per molte organizzazioni.
Per ricevere ulteriori dettagli o una copia completa del sondaggio Misco, è possibile contattare Nadine Cilia.
Foto
: fornita da Misco.