L’arcivescovo Charles J. Scicluna ha preso la parola e messo fine al silenzio su una questione che ha sollevato un polverone: la possibilità che APS Bank, di cui la Chiesa è maggior azionista, acquisisca HSBC Malta. Con tono fermo, ha voluto chiarire: “La possibilità di acquisire HSBC è ben lontana dall’essere una conclusione scontata”
. Parole destinate a far riflettere, pronunciate davanti all’Assemblea Diocesana riunita a Birkirkara.
Mgr Scicluna ha insistito: “Ogni decisione sarà basata sui fatti, non su speculazioni”
. Una risposta diretta alle voci e alle critiche che nelle ultime settimane hanno puntato il dito contro la Chiesa, accusata di voler ampliare la propria influenza nel settore bancario.
Secondo quanto riportato dal Times of Malta, le trattative tra APS Bank e gli azionisti globali di HSBC Malta sarebbero in corso da anni, da quando HSBC ha iniziato a valutare un ridimensionamento delle sue operazioni a Malta. Tuttavia, HSBC Malta ha dichiarato di non essere a conoscenza di tali negoziati, pur ammettendo pubblicamente di essere impegnata in una revisione strategica che contempla “un ventaglio di opzioni”. APS Bank, invece, non ha confermato né smentito il proprio interesse, limitandosi a sottolineare che “ogni azione è guidata dai più alti standard di governance e dal rispetto delle normative, inclusa la riservatezza”
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Nonostante queste dichiarazioni, le critiche non si sono fatte attendere. In molti hanno messo in dubbio l’idea che la Chiesa possa acquisire una delle maggiori banche di Malta, accusandola di tradire la propria missione spirituale. A ottobre, Michael Pace Ross, segretario amministrativo della Curia, aveva risposto assicurando che “la Chiesa cattolica intende continuare a ridurre la propria quota di partecipazione nel settore bancario maltese”
.
Venerdì, Mgr Scicluna ha ribadito con forza che ogni decisione sarà presa solo dopo un’accurata analisi e con l’obiettivo di mantenere saldi i principi etici e di responsabilità che guidano l’operato della Chiesa. “APS opera in modo etico e senza controversie da 50 anni”
, ha detto, sottolineando che la gestione della banca da parte dell’Arcidiocesi è sempre stata improntata alla prudenza, promuovendo un modello bancario etico e riducendo progressivamente l’influenza della Chiesa senza compromettere l’investimento.
Mgr Scicluna ha poi illustrato il metodo decisionale della Chiesa: un processo collegiale e strutturato, che coinvolge il Comitato Finanziario Diocesano e il Consiglio Rappresentativo Diocesano. Ha ammonito che “se la Chiesa abbandonasse la sua missione caritativa per abbracciare un modello orientato solo al profitto, rischierebbe di perdere la sua rilevanza e fallire il proprio ruolo verso il Popolo di Dio”.
L’arcivescovo ha anche ricordato che, in quanto maggior azionista di APS Bank, l’Arcidiocesi ha un obbligo legale di astenersi da dichiarazioni che potrebbero influenzare il mercato finanziario. “Questa è la legge, e dobbiamo rispettarla”
, ha sottolineato.
Ripercorrendo la storia di APS Bank, Mgr Scicluna ha ricordato che l’istituto non è stato fondato dalla Chiesa, ma ereditato nel 1947 dall’Unione Cattolica San Giuseppe. Oggi, APS è una banca quotata alla Borsa di Malta e opera sotto rigorosi controlli normativi.
In conclusione, l’arcivescovo ha garantito che qualunque decisione sul futuro di APS sarà presa nell’interesse del bene comune, preservando l’eredità etica della banca e la missione della Chiesa. Ha però insistito su un punto cruciale: “Queste decisioni devono essere guidate da informazioni verificate e condotte in dialogo con tutte le parti interessate”
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Foto: Times of Malta / knisja.mt