Quasi due terzi delle piccole e medie imprese hanno denunciato una situazione preoccupante: l’aumento dei prezzi è stato inevitabile a causa dei salari dei dipendenti. È quanto emerge dal sondaggio sulle prestazioni aziendali per il 2024, pubblicato dalla Camera delle PMI, che mette in luce come il mondo delle imprese stia affrontando un momento di pressione economica senza precedenti.
Ma la vera emergenza è un’altra: il 44% delle aziende ha indicato la carenza di personale come il problema più urgente. Non si tratta solo di numeri, ma di una crisi che mina le fondamenta della produttività. E non finisce qui: un altro dato scioccante rivela che il 27% degli intervistati considera il sovrappopolamento un serio ostacolo per il futuro del paese.
Paul Abela, presidente della Camera delle PMI, ha messo in evidenza un ulteriore problema che sta infiammando il mercato del lavoro. Oltre agli stipendi in costante crescita, c’è il fenomeno del “poaching”, ovvero il reclutamento aggressivo dei dipendenti da parte della concorrenza. Questo, ha spiegato, ha spinto i salari ancora più in alto, creando un effetto domino sui prezzi. “È una dinamica che non possiamo ignorare,”
ha sottolineato Abela.
E non è tutto: il 26% delle aziende ha denunciato la concorrenza sleale come il secondo problema più rilevante. Abela ha parlato apertamente di una disparità fiscale che penalizza gravemente gli imprenditori locali: “Le aziende straniere pagano un’aliquota effettiva del 5%, mentre i nostri imprenditori sono costretti a pagare il 35%. È giunto il momento di risolvere questa situazione.”
Tuttavia, un cambio di rotta non sembra imminente. Lo scorso settembre, il Ministro delle Finanze Clyde Caruana aveva escluso la possibilità di armonizzare l’aliquota fiscale al 15%, sostenendo che mantenere le attuali percentuali fosse “nell’interesse del paese.”
Dal sondaggio emerge anche un altro dato che lascia poco spazio all’ottimismo: circa tre quarti degli intervistati ritengono che il paese stia andando nella direzione sbagliata. Corruzione e cattiva governance sono state indicate come le principali cause di questo diffuso malcontento.
E l’economia? Nel 2024, nonostante un leggero incremento del fatturato, i profitti non hanno subito grandi variazioni rispetto al 2023. Solo il 25% delle aziende ha dichiarato un aumento della redditività, una percentuale che rimane invariata rispetto all’anno precedente. Ma c’è una nota positiva: il numero di imprese con profitti stabili è salito dal 34% al 41%, e quelle che hanno registrato un calo sono scese dal 40% al 31%.
Non mancano, però, segnali di allarme sul fronte delle vendite: oltre la metà delle aziende (53%) ha registrato un calo, attribuito principalmente alla diminuzione della spesa dei clienti. Quasi la metà degli intervistati (48%) ha inoltre sottolineato che l’aumento della concorrenza sta peggiorando la situazione. “La pressione è altissima e le risorse sempre più limitate,”
ha commentato un imprenditore intervistato.
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