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Rassegna economica: L’indice dei servizi USA supera le previsioni, placando i timori di recessione

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Secondo un rapporto pubblicato mercoledì dall’Institute for Supply Management (ISM), l’indice che misura l’attività del settore dei servizi statunitense è cresciuto ad agosto a un ritmo più rapido del previsto.

L’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) dei servizi dell’ISM statunitense è passato da 52,7 in luglio a 54,5 in agosto, superando le aspettative di 52,6. Se si considerano alcuni sottosettori, l’attività commerciale/produzione ha registrato un aumento da 57,1 a 57,3. D’altra parte, i nuovi ordini sono saliti da 55,0 a 57,5, mentre l’occupazione è balzata a 54,7 da 50,7. Anche i prezzi sono saliti da 56,7 a 58,9.

I responsabili politici della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, considerano il settore dei servizi cruciale per riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%, e il rapporto ISM di mercoledì non indica alcun rallentamento economico in corso.

I responsabili politici della Federal Reserve considerano il settore dei servizi cruciale per riportare l’inflazione al target del 2%

Nel frattempo, le vendite al dettaglio nell’eurozona sono diminuite a luglio, aggiungendo segnali di debolezza della fiducia nel blocco valutario.

Rispetto al luglio dello scorso anno, il volume delle vendite al dettaglio è sceso dell’1% nella zona euro e dell’1,2% nell’UE, secondo l’ufficio statistico ufficiale Eurostat. I dati hanno mostrato che nello stesso periodo il volume del commercio al dettaglio è diminuito del 3,4% per i carburanti per autoveicoli e del 2,2% per gli alimenti, le bevande e il tabacco nella zona euro.

I consumi nella regione hanno subito un rallentamento a causa del calo dei redditi reali e le famiglie destinano una quota maggiore del loro reddito al costo dell’energia e al rimborso di crediti e mutui, lasciando un budget inferiore per l’acquisto di altri beni.

Infine, in Germania, la produzione industriale è scesa di nuovo a luglio, facendo entrare la potenza europea nel terzo trimestre con il piede sbagliato.

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La produzione industriale della più grande economia europea è scesa dello 0,8% a luglio rispetto al mese precedente, peggio delle previsioni degli economisti che prevedevano un calo dello 0,5% e dopo un calo dell’1,4% rivisto al ribasso a giugno. La produzione industriale è scesa del 2,1% su base annua, dopo il calo dell’1,5% del mese precedente.

Negli ultimi mesi, il settore industriale chiave della Germania ha attraversato momenti turbolenti, a causa dell’inflazione e dei prezzi elevati dell’energia, oltre che dell’indebolimento dell’economia cinese, che hanno pesato sul gigante industriale europeo.

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