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Quando la ricchezza si accumula: sistema al limite del collasso?

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L’economia globale: una piramide che arricchisce pochi e schiaccia i molti. È così che sempre più esperti descrivono il sistema economico moderno, e i segnali di un possibile crollo sono ormai sotto gli occhi di tutti.

Ma cosa succede quando un’economia funziona come un vero e proprio schema piramidale? Si promette guadagno ai primi investitori, usando i soldi di chi arriva dopo per mantenere l’illusione di un sistema redditizio. È un circolo vizioso destinato a fallire.  Una volta che non ci sono più nuovi partecipanti, tutto si sgretola.

Guardiamo i fatti: oggi, la ricchezza si accumula vertiginosamente in poche mani. In Malta, ad esempio, “il 10% più ricco della popolazione controlla il 90% della ricchezza del Paese,”  denuncia Ivan Bartolo, membro del Parlamento maltese e portavoce del Partito Nazionalista per la lotta alla povertà. Intanto, i salari delle classi medie e basse stagnano o addirittura calano. Questo squilibrio non è solo ingiusto, ma rappresenta una minaccia per la stabilità economica. Chi sta in basso fatica a mantenere il potere d’acquisto, alimentando malcontento, disordini sociali e instabilità politica.

A peggiorare il quadro, il sistema economico si regge su una colonna pericolante: il debito. Governi e cittadini spendono denaro che non hanno, creando un’illusione di prosperità.  Ma i debiti, prima o poi, devono essere ripagati. Quando salari e produttività non tengono il passo, il peso diventa insostenibile e la struttura rischia di collassare su sé stessa.

Non possiamo ignorare un altro elemento cruciale: il pianeta. Le risorse naturali sono finite e i danni ambientali si accumulano. Deforestazione, cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse: tutto questo è il prezzo di un sistema che cerca crescita infinita in un mondo con limiti ben precisi. “Un’economia che dipende da un’espansione continua è destinata a fallire,”  avverte Bartolo. Quando il pianeta non sarà più in grado di sostenere questa domanda insaziabile, il risultato sarà un collasso economico e sociale.

E i segnali sono già qui: disuguaglianze esplosive, debiti insostenibili, disastri ambientali e tensioni sociali in aumento. I governi e le banche centrali cercano di guadagnare tempo, stampando denaro e salvando industrie in fallimento, ma queste sono solo soluzioni temporanee. Il vero problema resta irrisolto.

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Per evitare il disastro, dobbiamo ripensare l’intero sistema economico. Serve un modello sostenibile, che metta il benessere sociale e ambientale al centro, abbandonando l’ossessione per il profitto a breve termine. “Quando il primo ministro parla di crescita economica, capisce davvero le implicazioni delle sue parole? Se sì, allora non lo sta dimostrando,”  conclude Bartolo.

Foto: shutterstock.com

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