Nel pieno del 2023, un dato scioccante emerge dal rapporto del National Statistics Office: le donne guadagnano ancora 158 euro in meno al mese rispetto agli uomini! Una realtà sconcertante che continua a macchiare il mercato del lavoro, anche in ruoli apparentemente paritari.
Come è possibile che ancora oggi le donne vengano pagate meno per lo stesso lavoro degli uomini? Questa disparità non dovrebbe esistere… è davvero difficile per me accettarlo, soprattutto perché lavoro in un’azienda dove le retribuzioni sono trasparenti e basate sul merito, non sul genere
,” denuncia con forza Roberta Abela, direttrice finanziaria di Enemed, decisa a far luce su questo ingiustificabile divario.
Ma cosa si nasconde davvero dietro questa ingiustizia? Perché nel 2023 le donne guadagnano ancora di meno?
Uno dei motivi principali di queste differenze di guadagno è che gli uomini sono più presenti nelle posizioni di leadership. Se gli uomini occupano più ruoli senior rispetto alle donne, è inevitabile che i loro guadagni totali siano più alti. Non approvo in alcun modo le differenze salariali basate sul genere, ma sono convinta che, man mano che più donne conquisteranno ruoli dirigenziali, il divario retributivo diminuirà
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La Abela, che guida la strategia finanziaria e la gestione di Enemed, non si ferma qui. Mette in luce un problema ancora più profondo, radicato nella cultura e nelle aspettative sociali: il peso delle responsabilità familiari ricade ancora in gran parte sulle donne
. A Malta, in particolare, si tende a pensare che le madri debbano mettere in pausa la propria carriera una volta arrivati i figli.
E questa interruzione della carriera può avere effetti devastanti: lascia le donne con meno esperienza e ostacola la loro possibilità di avanzare e raggiungere le posizioni dirigenziali.
Ma Roberta Abela non si arrende e lancia un appello alle donne: dovrebbero sentirsi libere di perseguire il successo, senza vedere il loro genere come un ostacolo… devono credere nelle proprie capacità e affrontare le sfide, per rafforzare la loro presenza nel mondo del lavoro
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La battaglia non è solo in ufficio. Abela racconta come molte donne, nel tentativo di bilanciare carriera e famiglia, accettano lavori meno impegnativi, con responsabilità ridotte, per riuscire a gestire tutto. Prendersi cura della propria famiglia è un privilegio, e da madre capisco quanto questa responsabilità cambi la prospettiva su molti aspetti della vita. Ammiro profondamente le donne che decidono di sospendere la loro carriera per dedicarsi alla famiglia, così come quelle che cercano di eccellere sia come madri che come professioniste. Certo, gli ostacoli ci saranno sempre, ma è la determinazione a superarli che porterà al successo. Con un sistema di supporto familiare che suddivida equamente le responsabilità, le donne possono superare le sfide professionali. E misure più inclusive, come il congedo parentale esteso anche ai padri, potrebbero fare la differenza: Enemed, ad esempio, offre questa possibilità ai neopapà, e questo non solo aiuta le madri a rientrare più velocemente nel lavoro, ma permette anche ai padri di vivere momenti preziosi con i loro figli
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Questa riflessione sulla disuguaglianza di genere non è nata per caso. Abela ha appena concluso un prestigioso MBA presso la Henley Business School, incentrando la sua tesi proprio sul divario di genere nelle posizioni dirigenziali delle grandi aziende maltesi. Ma cosa l’ha spinta a dedicarsi a un tema così complesso e dibattuto?
La scelta di questo argomento per la mia ricerca non è stata affatto semplice. Ho trascorso molte ore a riflettere, cercando un tema che potesse davvero arricchirmi, sia dal punto di vista personale che professionale. Volevo affrontare un argomento che mi appassionasse e fosse rilevante per il mio lavoro
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Indagare le cause profonde dello squilibrio di genere nelle posizioni decisionali è stato un viaggio che mi ha permesso di far luce su una problematica che esiste da decenni. Nonostante i passi avanti, questo rimane un tema di grande attualità e di forte discussione
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I risultati della sua ricerca hanno messo in evidenza un punto cruciale: è necessario sfidare gli stereotipi e le percezioni culturali radicate per creare un ambiente inclusivo, che permetta alle donne di emergere nelle posizioni di leadership. Io credo fermamente che i progressi di carriera debbano essere basati sul merito e sull’impegno. Le donne devono sentirsi libere di avanzare, credendo nel loro talento e accogliendo nuove sfide, perché è solo così che potranno affermarsi sempre di più nel mondo del lavoro
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Foto: [Archivio Times Of Malta]