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Multe senza limiti: tribunali al contrattacco contro gli abusi amministrativi

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“Il potere è una cosa positiva, se usato correttamente per scopi giusti e con giudizio, senso della misura e moderazione.”  Ma cosa succede quando il potere diventa uno strumento di abuso, un’arma contro i cittadini? Questo è il cuore della questione sollevata oggi: multe, sanzioni e il crescente utilizzo di poteri discrezionali da parte delle agenzie pubbliche.

Ogni anno spuntano nuove agenzie, ognuna più zelante della precedente nell’imporre multe. L’obiettivo dichiarato è far rispettare la legge, ma la realtà nasconde spesso motivazioni economiche. “Le multe si moltiplicano per ogni ragione e in ogni stagione,”  spesso per infrazioni minime e senza reale danno per la comunità. È una soluzione pigra, sintomo di leggi mal concepite e prive di creatività. Finalmente, però, queste pratiche stanno finendo sotto la lente dei tribunali.

Il problema non è solo la legittimità costituzionale di queste sanzioni, per quanto fondamentale. La vera questione è come queste multe sfidano i principi del diritto amministrativo: poteri smisurati concessi a funzionari spesso privi della formazione e dell’esperienza necessarie per esercitarli con responsabilità. “Il potere eccita e può generare un senso di virilità mal riposto,”  si legge nell’analisi. E quando queste sanzioni finiscono nelle mani sbagliate, si trasformano in atti di bullismo amministrativo.

Il ricorso eccessivo alle multe riflette una tendenza preoccupante, spinta da diversi fattori:

  • Le agenzie pubbliche creano regolamenti cuciti su misura per i propri interessi.
  • Le norme spesso mancano di garanzie legali adeguate per i cittadini.
  • Le entrate derivanti dalle multe alimentano un pericoloso conflitto di interessi, trasformando le agenzie in entità auto-finanziate.

“La tecnica della multa non è sofisticata, ma la più banale e priva di immaginazione che si possa concepire.”  Ecco perché i tribunali stanno finalmente intervenendo, offrendo una guida essenziale su come deve essere gestito questo potere.

In una serie di sentenze recenti, si delineano principi chiave:

  1. Le autorità devono privilegiare il dialogo rispetto alla sanzione, soprattutto quando si tratta di normative nuove e complesse. Questo è quanto deciso dal Tribunale di Revisione Amministrativa nel caso Falzon Fuel Services Limited vs. Malta Resources Authority del 27 novembre 2023.
  2. Prima di imporre multe ingenti, è necessario ascoltare il cittadino e fornire chiarimenti per evitare malintesi, come stabilito nel caso Cassar Fuel Limited vs. Malta Resources Authority del 7 ottobre 2024.
  3. La Corte Costituzionale ha annullato sanzioni sproporzionate dell’FIAU, definendole il risultato di processi interni “viziati e biasimevoli,” sottolineando come tali pene fossero più di natura penale che amministrativa. Tuttavia, una recente sentenza d’appello del 18 novembre 2024 (Phoenix Payments Limited vs. FIAU) richiede ulteriori approfondimenti.
  4. La trasparenza è fondamentale: le multe devono essere giustificate in modo chiaro e completo, altrimenti si rischia di ledere i diritti del cittadino, come confermato dalla Corte d’Appello nel caso M. Aquilina e Euro Concrete Blocks Limited vs. Registrar of Companies del 3 settembre 2024.

Alla fine, “il potere è una risorsa preziosa, ma deve essere usato con giudizio, moderazione e senso della misura.”  I tribunali sono ora il baluardo contro l’uso eccessivo e ingiustificato di questo strumento, proteggendo i cittadini da abusi e prevaricazioni amministrative.

David Fabri, LL.D., Ph.D. (Melit), è docente di diritto societario, servizi finanziari ed etica aziendale presso l’Università di Malta e autore del volume Studies in Maltese Consumer Law, in attesa di pubblicazione. Le opinioni espresse sono personali e a scopo informativo.

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Foto: Shutterstock

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