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Misterioso silenzio del governo: Malta sull’orlo di uno scandalo devastante?

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Un silenzio assordante circonda uno dei più grandi scandali che Malta abbia mai affrontato.  La Malta Chamber of Commerce, Enterprise, and Industry lancia l’allarme: la continua mancanza di risposte da parte del governo su un presunto giro di carte d’identità false non solo solleva sospetti, ma minaccia di distruggere la già fragile reputazione internazionale del Paese.

Il silenzio del governo su queste accuse grida più forte di qualsiasi confessione. Se confermate, queste rivelazioni scioccanti potrebbero compromettere definitivamente la posizione di Malta come giurisdizione affidabile. Ma non è tutto: la Camera è profondamente turbata dal crescente intreccio tra governo, settore pubblico e il partito politico al potere. La trasparenza sembra essere scomparsa nel nulla.  Secondo il gruppo di pressione, l’assenza di trasparenza, unita al continuo ricambio di CEO e presidenti delle entità pubbliche, sta erodendo la fiducia pubblica in modo irreparabile.

A dar fuoco alle polveri è stato Jason Azzopardi, avvocato ed ex deputato del Partito Nazionalista, che ha rivelato un presunto sistema di frode che coinvolgerebbe i massimi dirigenti dell’agenzia statale Identita. Le accuse sono di quelle che fanno tremare i palazzi del potere:  ben 18.000 documenti fraudolenti sarebbero stati emessi, frutto di una corruzione dilagante. Azzopardi ha depositato una dettagliata domanda in tribunale di 59 pagine, in cui racconta di funzionari pubblici corrotti, invitati a festini sfrenati a base di cocaina, il tutto in cambio del rilascio accelerato e illecito di documenti per lavoratori stranieri.

In un paese dove l’etica sembra essere un valore in via di estinzione, chi paga il prezzo più alto?  Le imprese oneste, ovviamente. Quelle stesse imprese che faticano a ottenere documenti legittimi per i loro lavoratori, trovandosi invece a fronteggiare rischi commerciali sempre più elevati a causa del sospetto diffuso di documenti falsificati.

Nel frattempo, il Partito Laburista è stato scosso da un vero e proprio terremoto politico: in soli dieci giorni, figure chiave si sono dimesse, sono state reintegrate o trasferite da un ruolo all’altro, in un gioco di poltrone senza precedenti. Randolph Debattista, fino a poco fa CEO del Labour, si prepara a volare a Ginevra come ambasciatore di Malta presso le istituzioni ONU. Il suo posto nel partito sarà preso da Leonid McKay, che lascia il suo ruolo di CEO di Jobsplus dopo appena pochi mesi. E non è finita qui: Kurt Farrugia, ex capo della comunicazione del Labour, è stato nominato capo di Transport Malta, subentrando a Mark Mallia, che diventa il capo della segreteria del Primo Ministro Robert Abela. In un ulteriore colpo di scena, il Partito Laburista ha votato per modificare il suo statuto, permettendo a deputati e europarlamentari di ricoprire la carica di vice leader per gli affari del partito, un ruolo rimasto vacante dopo le dimissioni di Daniel Micallef, seguite alle recenti elezioni locali e europee.

Foto: Jonathan Borg

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