Il mercato immobiliare americano trema di fronte a tassi ipotecari che non si vedevano da mesi. Le vendite di case esistenti, un pilastro della stabilità economica, stanno crollando sotto il peso di costi insostenibili, spingendo il settore verso un primo trimestre turbolento.
Negli Stati Uniti, il tasso medio per un mutuo fisso a 30 anni ha superato la soglia psicologica del 7%, attestandosi al 7,04% la scorsa settimana. Si tratta della prima volta da maggio che si tocca questo livello, spingendo verso il basso le vendite immobiliari, che secondo le stime si ridurranno a 4,013 milioni nei primi mesi dell’anno. Parallelamente, la crescita dei prezzi delle case dovrebbe rallentare al 3,5%, offrendo un barlume di speranza per una maggiore accessibilità, grazie anche alla possibile crescita dei redditi.
Nel Regno Unito, i dati dell’Office for National Statistics dipingono uno scenario altrettanto inquietante. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,4% nei tre mesi fino a novembre, rispetto al 4,3% del trimestre precedente, mentre il numero di dipendenti registrati è precipitato di ben 47.000 unità a dicembre, portando il totale a 30,3 milioni. Questo rappresenta la flessione più drastica dal novembre 2020 e segue un calo già significativo di 32.000 registrato il mese precedente.
*”Non c’è nulla in questi dati che possa ostacolare un taglio di febbraio da parte della Bank of England”
*, ha affermato Luke Bartholomew, economista presso Abrdn, in una nota indirizzata agli investitori.
In Germania, i prezzi alla produzione hanno mostrato segnali di pressione. A dicembre, l’indice è cresciuto dello 0,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segnando il secondo mese consecutivo di crescita annuale. La causa principale? Un incremento dell’1,8% nei costi dei beni strumentali, con aumenti particolarmente pronunciati nei macchinari (+2%) e nei veicoli (+1,4%). Tuttavia, su base mensile, si è registrato un lieve calo dello 0,1%.
Con un’economia globale che cerca di bilanciare tassi ipotecari, disoccupazione e prezzi in aumento, il 2025 si prospetta come un anno cruciale per mercati e governi che devono affrontare queste nuove sfide.
Foto: Frederic J. Brown / AFP
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