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Il sogno di Yardie’s distrutto: l’impresa di Shane Rowe soffocata dalla burocrazia

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L’incubo di un imprenditore maltese è iniziato quando il suo sogno di far girare un camioncino elettrico per le strade di Malta, vendendo il rinomato caffè giamaicano Blue Mountain, si è trasformato in un disastro totale. Shane Rowe aveva investito oltre 23.000 euro per l’acquisto e la spedizione del suo camioncino dalla Cina, pronto a lanciare la sua attività, Yardie’s. Ma, prima ancora di poter iniziare, si è trovato a combattere contro una serie infinita di ostacoli burocratici che lo hanno costretto a fare l’impensabile: distruggere il suo stesso camioncino, l’unica via d’uscita per fermare l’emorragia finanziaria che stava minacciando la sua famiglia.

Un investimento che avrebbe dovuto portare fortuna si è rivelato un incubo: quasi 20.000 euro spesi per acquistare e spedire il veicolo, altri 800 euro per tenerlo fermo al porto e ben 1.500 euro per pagare una società incaricata della sua distruzione. “È stata una lezione dura” , ha commentato Rowe, ancora scosso dall’intera vicenda.

Il colpo di scena più assurdo? Nonostante le sue accurate verifiche, il camioncino non rispettava gli standard dell’UE. Di conseguenza, non poteva essere registrato a Malta, e il fornitore cinese si è rifiutato di riprenderlo indietro, lasciandolo intrappolato in un vicolo cieco. “Il fornitore ha continuato a schivare le responsabilità, rendendo la situazione sempre più disperata” , ha spiegato Rowe.

Ma il dramma non si è fermato qui. Transport Malta ha informato Rowe che, per legge, il veicolo doveva essere registrato prima di essere rottamato, ma la registrazione era impossibile a causa della sua non conformità. Nel frattempo, i costi di deposito aumentavano ogni giorno, soffocando finanziariamente la famiglia.

Quando Rowe decise di acquistare il camioncino elettrico nel marzo del 2023, il fornitore lo rassicurò che il veicolo sarebbe stato conforme alle normative UE. Fiducioso, Rowe proseguì con l’acquisto. Ma la sorpresa arrivò quando, contattando Transport Malta, scoprì che il Certificato di Conformità (CoC) del veicolo non rispettava le normative richieste.

Il camioncino arrivò a Malta il 16 giugno, ma anziché essere il punto di partenza di una nuova avventura imprenditoriale, il veicolo rimase bloccato alla dogana, incapace di muovere un solo passo. La documentazione fornita dal venditore era insufficiente, classificando il camioncino come un semplice carrello alimentare e non come un veicolo elettrico.

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In una situazione di completa disperazione, Rowe cercò in tutti i modi di trovare una soluzione, rivolgendosi alle autorità locali, al Ministero dei Trasporti, e persino alle ambasciate di Cina e Malta. Ma tutti i suoi sforzi furono vani. “Entrambe le ambasciate mi hanno detto che non avevano giurisdizione sulla questione. L’ambasciata maltese ha cercato di aiutarmi indirizzandomi a un altro agente di sdoganamento, ma ne avevo già due che lavoravano sul caso” , ha raccontato Rowe, ricordando il paradosso di dover implorare per distruggere il proprio camioncino.

Alla fine, Rowe non ebbe altra scelta che imboccare l’unica strada rimasta: demolire il camioncino prima ancora di poterlo utilizzare. Anche questa soluzione, però, fu complicata da una serie di cavilli burocratici: il veicolo non poteva essere distrutto perché non era stato registrato, e non poteva essere registrato perché non era conforme.

L’aspirante imprenditore, ormai scoraggiato, continuava comunque a lottare per evitare ulteriori perdite, mentre i costi di deposito continuavano a salire. Finalmente, dopo estenuanti trattative, Transport Malta e l’Autorità per la Concorrenza e gli Affari dei Consumatori fecero un’eccezione, permettendo di liberare il veicolo dalla dogana per la distruzione.

Il 19 luglio, Yardie’s fu ridotto in pezzi, un simbolo della frustrazione e della sconfitta di fronte a un sistema che sembrava non voler dare alcuna possibilità.

Nonostante tutto, Shane Rowe non ha rinunciato ai suoi sogni. “Come aspirante imprenditore, volevo solo avviare un’attività e contribuire all’economia”, ha dichiarato. “È stata una lezione dura, ma non ho ancora rinunciato a Yardie’s” . Rowe ha deciso di raccontare la sua esperienza per evitare che altri cadano nelle stesse trappole burocratiche. E sebbene questa strada sia stata costosa e dolorosa, non la considera una via senza uscita: i suoi sogni per Yardie’s sono ancora vivi.

Foto: Shane Rowe

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