La Francia crolla dopo la fine dei Giochi Olimpici di Parigi: un brusco rallentamento che lascia tutti senza parole! Un’indagine cruciale pubblicata lunedì ha rivelato che l’attività economica nell’eurozona è scesa per la prima volta in sette mesi, e il calo è peggiore di quanto ci si aspettasse. La fine delle Olimpiadi, che sembravano aver dato ossigeno al settore dei servizi, ha segnato l’inizio di una crisi che potrebbe avere conseguenze devastanti.
L’indice composito dei responsabili degli acquisti (PMI) dell’eurozona, compilato da S&P Global, è precipitato a un drammatico 48,9 rispetto al 51,0 di agosto, superando ogni previsione. “Gli economisti si aspettavano una caduta più moderata, ma la realtà è stata ben più dura con un calo che ha infranto la soglia di crescita e contrazione”
.
Il settore dei servizi, che durante i Giochi Olimpici di Parigi aveva fatto un balzo in avanti, è tornato in picchiata a settembre, con l’indice PMI che è sceso a 50,5 da 52,9. “Questo segna una stagnazione massiccia e una situazione allarmante per l’economia francese e non solo”
hanno affermato gli analisti. Anche la produzione manifatturiera ha subito una grave battuta d’arresto, passando da 45,8 a 44,5, aggravando il clima di incertezza che si respira in tutta Europa.
E non è finita qui. Il morale degli imprenditori tedeschi è in caduta libera: un rapporto dell’Istituto per la Ricerca Economica pubblicato martedì rivela che l’indice Ifo sul clima economico tedesco è sceso a 85,4, disattendendo anche le più cupe previsioni. “Le aspettative economiche per i prossimi sei mesi continuano a peggiorare, specialmente nel commercio, dove si è registrato un crescente scetticismo”
ha sottolineato il rapporto.
Nel frattempo, un barlume di speranza arriva dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che ha alzato le previsioni di crescita globale, pur avvertendo che “permangono rischi significativi”
a livello mondiale. L’OCSE prevede una crescita globale stabile al 3,2% per il 2024 e il 2025, con l’inflazione in diminuzione. Per l’eurozona, la previsione è di una crescita dello 0,7% nel 2024, che dovrebbe salire all’1,3% nel 2025, sostenuta da un aumento dei redditi reali e da migliori condizioni di credito.
Tuttavia, non è ancora il momento di abbassare la guardia. “I governi devono continuare a mettere in atto riforme cruciali per evitare ulteriori crolli e sostenere la ripresa economica” ha dichiarato l’OCSE nel suo ultimo rapporto.
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