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Formazione aziendale: il rischio di ignorarla può costare caro

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Immaginate di assumere un nuovo dipendente e aspettarvi che, dal primo giorno, sappia già tutto ciò che serve per svolgere il suo lavoro perfettamente. Sarebbe un sogno, vero? Ma la realtà è ben diversa. Senza una formazione mirata, chiunque si ritroverebbe a navigare a vista, rischiando di commettere errori – a volte anche costosi – e rallentare il lavoro di squadra. Eppure, c’è un grande dilemma che affligge molte aziende: “Formare o non formare?” .

Un aneddoto che circola negli ambienti aziendali illustra perfettamente il problema. Il CFO, preoccupato per il budget, chiede al CEO“E se formiamo i dipendenti e poi se ne vanno?”. Il CEO, con saggezza, risponde: “E se non li formiamo e rimangono?” . È una domanda che ogni manager dovrebbe farsi.

Un dipendente appena assunto difficilmente possiede tutte le competenze necessarie. La formazione diventa quindi un passaggio essenziale per renderlo produttivo il più rapidamente possibile. Che si tratti di sessioni interne, gestite con risorse aziendali, o di corsi affidati a organizzazioni specializzate, l’importante è investire nel talento. Ma perché molte aziende si fermano qui?

Una volta superato il periodo di prova, spesso si considera il lavoro del dipendente “abbastanza buono”  per giustificare il suo stipendio. Manager e responsabili, presi dalle proprie attività, tendono a trascurare i bisogni formativi del personale più esperto. È un errore che può innescare un ciclo negativo: il dipendente, sentendosi trascurato, perde motivazione, diventa meno produttivo, si disimpegna e, infine, lascia l’azienda. E il processo ricomincia con una nuova assunzione, costosa e impegnativa.

Ma c’è una soluzione: investire nella formazione continua. Con il giusto supporto, anche i dipendenti più esperti possono migliorare, diventare più efficaci e alleggerire il carico di lavoro dei colleghi. Una formazione regolare può trasformare un ciclo vizioso in un circolo virtuoso, dove i dipendenti si sentono valorizzati e contribuiscono sempre di più alla crescita aziendale.

Certo, ci sono situazioni in cui la formazione potrebbe non essere la risposta. Se ci si rende conto di aver assunto la persona sbagliata già durante il periodo di prova, è meglio affrontare il problema direttamente. Ma per i dipendenti con potenziale, formare significa investire in un futuro più produttivo e stabile per l’azienda.

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Un altro punto spesso frainteso è che la formazione venga percepita come un costo eccessivo. Tuttavia, affidare l’attività a professionisti esterni può essere una scelta strategica. Corsi mirati e personalizzati, condotti da esperti, possono identificare e colmare lacune che all’interno dell’azienda potrebbero passare inosservate. Il risultato? Dipendenti meglio preparati e un ROI più elevato.

Alla fine, il messaggio è chiaro: più si investe nel personale attuale, meno sarà necessario investire in nuove assunzioni. E, così facendo, si crea un ambiente di lavoro più stabile, produttivo e soddisfacente per tutti.

Foto: Shutterstock.com

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