Gli organi economici sovranazionali europei e nazionali tedeschi, francesi, italiani e spagnoli hanno pubblicato, oggi martedì 31 gennaio, i dati relativi al PIL preliminare, all’inflazione per gennaio e alle venditealdettaglio
nell’eurozona e nei Paesi membri.
Dai primi dati rilasciati in giornata (orari in figura GTM+1) notiamo come le stime preliminari per il PIL francese, stimate al 0,4% annuale e 0,0% quadrimestrale, non sono sta confermate dai dati: l’economia francese crescerebbe dello 0,5% annuale e dello 0,1% quadrimestrale. Restando in Francia, rileviamo un dato negativo sul consumo delle famiglie che ha fatto segnare un -1,3%
contro lo 0,1%.
In Germania i dati sulle vendite al dettaglio rilasciati da Destat (l’ufficio statistico nazionale tedesco) hanno mostrato una realtà commerciale, per quanto riguarda le vendite al dettaglio, peggiore del previsto. Il dato mensile, stimato al 0,4%, si è rivelato totalmente errato, se confrontato all’effettivo -5,3%. Quello annuale, stimato al -3%, ha registrato un -6,4%
. I prezzi delle importazioni tedesce hanno fatto segnare un aumento maggiore del previsto su base annuale, leggermente peggiore del previsto, colpevole anche la situazione della valuta europea contro il dollaro americano e gli alti prezzi dell’energia nel Q2 e del Q3 in Europa.
Per quanto riguarda l’inflazione preliminare francese per il mese di gennaio, il dato si attesta poco sotto le previsioni al 6% su base annuale, contro il 6,1% previsto, e al 0,4% su base mensile, contro lo 0,5% previsto. Il PPI (Production Price Index), l’indice dei prezzi per la produzione (differende da CPI, Consumer Price Index), ha segnato un 20,7%
, complici i inflazione, i prezzi dell’enegia e gli alti costi di importazione dovuti alla perdita di valore della moneta unica contro il dollaro americano.
In Germania osserviamo come i dati sull’occupazione abbiano fatto registrare un miglioramento di circa 15mila occupati, con un tasso occupazionale che si attesta al 5,5%. Anche in Italia i dati sull’occupazione sono positivi, o quantomeno non negativi, con un 7,8%, stabile da agosto, ma in calo rispetto al 8,7% di disoccupazione del gennaio 2022
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La Direzione Generale Economia e Finanza (DG ECOFIN) dell’Unione Europea ha rilasciato alle 11:00 am (GTM+1) i dati relativi al PIL dell’Eurozona relativi all’ultimo quadrimestre del 2022. Positivi i dati europei con una crescita percentuale pari allo 0,1% su base quadrimestrale, contro lo 0,0%. Il dato annuale si attesta allo 1,9%, significativamente migliore della previsione (1,6%
).
L’Istat (Istituto Statistica Nazionale Italiano) ha rilasciato i dati sul PIL relativi all’ultimo quadrimestre del 2022. Il -0,2% quadrimestrale previsto è stato battuto da un effettivo -0,1%, mentre il dato annuale, che vedeva l’economia italiana crescere del 1,4%, è stato superato dall’effettivo 1,7%
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