Immagina un mondo in cui la tua identità digitale e i tuoi dati finanziari siano a portata di mano, raccolti in un’unica piattaforma sicura, accessibile ovunque, senza inutili scartoffie, senza lunghe attese, senza dover dipendere da banche e intermediari. Un’utopia? No, una rivoluzione già in atto. L’Unione Europea sta gettando le basi per un nuovo sistema con l’eIDAS 2 wallet, un’innovazione che potrebbe cambiare per sempre il nostro rapporto con il denaro e con la burocrazia finanziaria.
Ma il concetto di una finanza più equa e accessibile non è nuovo. Già nel 1887, Edward Bellamy nel suo romanzo Looking Backward
immaginava una società dove il denaro fisico era stato sostituito da un sistema di scambio giusto e universale. Oggi, quella visione non è più solo fantascienza: la tecnologia sta riscrivendo le regole del gioco. L’arrivo delle digital wallet, delle normative fintech e dell’open finance promettono di ribaltare gli equilibri, spostando il potere dai colossi finanziari ai singoli cittadini.
E il cuore di questa trasformazione è proprio l’eIDAS 2 wallet. Pensa a un passaporto digitale
che ti consente di autenticarti, accedere ai servizi e gestire le tue finanze ovunque in Europa, con pochi semplici click. Non più conti sparsi tra banche, app e istituzioni, ma un unico strumento che ti permette di avere il controllo totale sui tuoi dati finanziari. E questa volta, le chiavi della tua identità digitale non sono in mano alle banche o ai governi, ma solo a te.
Se tutto questo ti sembra familiare, è perché hai già visto un primo assaggio di questo cambiamento con Apple Pay, Google Pay e WeChat Pay. Ma l’eIDAS 2 wallet è molto più di un semplice portafoglio digitale: è il primo vero passo verso una finanza decentralizzata, senza ostacoli e senza intermediari. Immagina di poter richiedere un prestito, cambiare banca o accedere a servizi finanziari con la stessa facilità con cui oggi prenoti un volo. Senza file, senza documenti infiniti, senza inutili complicazioni.
Tutto è iniziato con la PSD2, la direttiva che ha introdotto l’open banking, costringendo le banche a condividere i dati con terze parti su richiesta dell’utente. Ora, con la PSD3 e il framework FiDA, questo principio si estende all’intero sistema finanziario: conti correnti, investimenti, prestiti, pensioni. Non sei più vincolato alla tua banca: sei tu il proprietario unico dei tuoi dati.
E c’è di più. Con l’eIDAS 2 wallet, il vecchio sistema finanziario basato su lungaggini burocratiche e istituzioni onnipotenti inizia a sgretolarsi. “Questo non è solo un aggiornamento tecnologico, è un cambiamento di paradigma” scrivono gli esperti. Le banche, che per secoli hanno fatto da arbitri assoluti del denaro, ora rischiano di diventare obsolete. Il potere si sta spostando verso le persone.
Ma cosa succede alla sicurezza in questo nuovo mondo finanziario? Ecco dove entrano in gioco il Digital Operations Resiliency Act (DORA) e il Payment Services Regulation (PSR), normative pensate per garantire protezione, trasparenza e interoperabilità nel sistema. L’obiettivo? Un ecosistema finanziario fluido, sicuro e privo di costi nascosti.
Il punto centrale è chiaro: per secoli il settore finanziario ha prosperato su inefficienze e barriere d’accesso, ma ora l’innovazione tecnologica sta abbattendo quei muri. FinTech e start-up stanno creando piattaforme di prestiti decentralizzati, sistemi di pagamento peer-to-peer e strumenti di gestione patrimoniale automatizzati. E chi non si adatta? Rischia di scomparire.
Proprio come Bellamy aveva previsto un mondo basato sulla cooperazione e l’equità, oggi ci troviamo di fronte a una nuova era della finanza. “Non è solo un miglioramento tecnologico, ma la costruzione di un sistema più giusto, inclusivo e resiliente”
sostengono gli analisti. L’eIDAS 2 wallet, insieme alla PSD3 e al FiDA, non è solo uno strumento innovativo: è l’inizio di una rivoluzione che potrebbe ridefinire per sempre il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci relazioniamo con il denaro.
Ian Gauci è il managing partner di GTG, uno studio legale specializzato in tecnologia, diritto societario e commerciale. Questo articolo non intende fornire consulenza legale e i lettori sono invitati a verificare le informazioni prima di agire su di esse.
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