Quanto possiamo andare avanti prima che tutto esploda?
In quei rari momenti di cruda onestà, lo sappiamo. Sentiamo, dentro di noi, che questa folle corsa alla crescita infinita, a ogni costo, sta distruggendo tutto. Sappiamo che stiamo spingendo troppo, stiamo superando limiti che non avremmo mai dovuto violare.
Il danno è enorme qui a Malta, ma l’impatto si estende ben oltre. Colpisce individui, intere comunità, paesi, continenti e, inevitabilmente, il nostro fragile pianeta. Stiamo lasciando in eredità un disastro irreparabile. Non stiamo solo sfiorando i limiti delle risorse, degli equilibri sociali e ambientali – in molti casi li abbiamo già spazzati via con una leggerezza scioccante. Questo è particolarmente visibile a Malta e Gozo.
Eppure continuiamo a spingere il nostro paese e il nostro mondo oltre ogni capacità ragionevole. E invece di fermarci ad affrontare la realtà, passiamo ore e ore a giustificare le nostre azioni, a trovare scuse per difenderle. I più colpevoli? I paesi più ricchi del mondo e le loro élite, che sfruttano tutto e tutti. E ora anche Malta, che nonostante le lamentele, è ormai un membro consolidato di questo club dell’opulenza, partecipa attivamente a questo gioco perverso.
Gli ideologi, qui e altrove, non si stancano mai di venderci la grande menzogna che la crescita economica brutale porta automaticamente prosperità per tutti. Questa bugia continua a dettare le politiche di economisti, politici e istituzioni internazionali. Il loro ritornello è sempre lo stesso: “la crescita è sempre e ovunque indiscutibilmente buona”.
La realtà, come spesso accade, è ben diversa. Un rapporto pubblicato a maggio ha dettagliato la verità: mentre ci viene continuamente promessa l’eliminazione della povertà attraverso la famosa “trickle-down”, questa crescita selvaggia arricchisce solo chi è già privilegiato, specialmente i “super ricchi”.
Ecco un passaggio chiave di quel rapporto:
“Finché l’economia sarà guidata esclusivamente dalla massimizzazione dei profitti, risponderà solo ai bisogni dei gruppi più ricchi della società, promuovendo forme di produzione estrattive che peggiorano l’esclusione sociale in nome della creazione di più ricchezza, e non riuscirà a garantire i diritti di chi vive in povertà”.
Non solo questa crescita non riduce le disuguaglianze, ma le amplifica, e la ricchezza continua a concentrarsi in pochissime mani. I super-ricchi non solo consumano spropositatamente, ma definiscono anche lo stile di vita e il ritmo del consumo, sia a livello locale che internazionale. Le loro super-villa, i loro super-yacht
, i loro jet privati, il consumismo sfrenato, gli sprechi assurdi, gli investimenti in industrie inquinanti e la corruzione alimentano il cambiamento climatico e i disastri sociali.
Guardiamoci intorno: Malta non è forse la versione in miniatura di questa follia? L’élite maltese guida questa corsa sfrenata verso l’eccesso: macchine di lusso bloccate nel traffico, porti stracolmi di yacht immobili, mega ville con piscine sempre più assurde, grattacieli costruiti senza alcun rispetto per le leggi o per il benessere pubblico. Tutto per compiacere mega ego, senza nessun riguardo per le regole – o, come è stato recentemente detto, per le loro “interpretazioni”. E, naturalmente, mega corruzione per assicurarsi che questo ciclo di crescita sfrenata continui a ingrassare i soliti noti. Il tutto avviene alla luce del sole.
Questa ossessione per la crescita brutale a ogni costo, con lo sfruttamento sistematico delle risorse naturali, sta spingendo il pianeta verso un punto di non ritorno. Secondo uno studio del 2023 condotto dallo Stockholm Resilience Centre, basato su oltre 2.000 ricerche, abbiamo già superato i limiti di molti dei nostri sistemi vitali fondamentali.
In un mondo che, secondo la Banca Mondiale, non è mai stato così ricco, oltre 4 miliardi di persone non hanno accesso a nessuna forma di protezione sociale. Milioni di persone lottano solo per sopravvivere, costrette a lavorare fino allo sfinimento in lavori malpagati e pericolosi, solo per soddisfare i capricci dei ricchi e alimentare profitti ingiusti.
Eppure, nulla di tutto questo è inevitabile. C’è abbastanza, sia a Malta che nel resto del mondo, per soddisfare i bisogni di tutti. Ma i ricchi e i loro eccessi si intromettono sempre, assicurandosi che solo loro possano continuare a indulgere nei loro lussi sfrenati. Questo, anche a Malta, è un fatto evidente a chiunque voglia vederlo.
Invece di coccolare i super-ricchi, dovremmo interrogarci seriamente su questo modello, mettere in discussione l’ideologia che lo sostiene e affrontare chi giustifica e facilita questa cultura tossica dell’eccesso.
Foto: [Archivio Times Of Malta]