Economia

Malta verso il declino? Senza giovani, il futuro è appeso a un filo

Published

on

Malta sta affrontando una crisi demografica senza precedenti: la densità della popolazione è ormai insostenibile, ma il tasso di natalità ha toccato il minimo storico. E se non si interviene subito, il futuro del Paese potrebbe essere drammatico.

In Parlamento, il ministro delle Finanze Clyde Caruana ha lanciato un allarme che non può essere ignorato. “Se non agiamo ora, tra 50 anni i maltesi autoctoni saranno solo 240.000, e il 40% di loro sarà anziano”, ha dichiarato. Uno scenario che, secondo il ministro, avrà costi enormi per l’economia e la società. “Le risorse ci sono, dobbiamo solo cambiare le priorità”.

L’intervento di Caruana arriva dopo la pubblicazione di un rapporto dei professori Anna Borg e Liberato Camilleri, che ha analizzato il legame tra il lavoro, la vita privata e le scelte familiari. E i dati parlano chiaro: i maltesi fanno sempre meno figli perché non possono permetterselo.

UNA CRISI ECONOMICA MASCHERATA DA PROBLEMA SOCIALE

A prima vista, il problema potrebbe sembrare solo sociale o politico, ma in realtà è una bomba a orologeria per l’economia. Il modo in cui Malta ha sviluppato il proprio modello economico negli ultimi anni ha avuto un costo altissimo: ha reso impossibile per i giovani costruire una famiglia.

Da un lato, si sostiene che i lavoratori stranieri extra-UE siano indispensabili per sostenere il sistema economico. Dall’altro, la densità della popolazione ha raggiunto un punto critico, e il rischio che i maltesi diventino una minoranza nel loro stesso Paese è sempre più concreto. Ma, al di là dell’aspetto sociale e politico, entrambe queste situazioni comportano un costo economico immenso.

Perché il calo della natalità è un problema economico? Semplice: perché è il frutto di un sistema che ha reso impossibile per i giovani affrontare il costo della vita. E senza nuove generazioni, l’economia non può che collassare.

Advertisement

I GIOVANI NON POSSONO PERMETTERSI DI AVERE FIGLI

Non si tratta di un cambio di mentalità o di una scelta culturale. I giovani maltesi non fanno figli perché non se lo possono permettere. Il problema principale è il costo della vita, e in particolare quello degli immobili.

Molti giovani, quando cercano lavoro, chiedono stipendi altissimi non per ambizione, ma per necessità. “Gli stipendi medi a Malta non sono più sufficienti per comprare una casa” , ha sottolineato Caruana.

Il risultato? Una situazione surreale: oggi, una coppia con un reddito medio avrebbe bisogno di una casa popolare per poter permettersi di avere figli .

Se davvero vogliamo invertire la rotta, servono azioni concrete e immediate. La soluzione non può essere un semplice aumento di sussidi, perché questi finirebbero solo nelle mani degli speculatori immobiliari, facendo lievitare ulteriormente i prezzi delle case. Serve una riforma strutturale del mercato immobiliare, per garantire ai giovani la possibilità di acquistare una casa a prezzi accessibili.

SENZA GIOVANI, IL PAESE È DESTINATO A FALLIRE

Un Paese senza giovani è un Paese senza futuro. E un Paese senza futuro è un Paese condannato al declino economico.

Se davvero vogliamo che l’economia maltese cresca e si evolva verso settori a più alto valore aggiunto, abbiamo bisogno di una forza lavoro giovane e dinamica. Ma come possiamo attrarre talenti e innovazione se le nuove generazioni non riescono neanche a costruire una famiglia?

Il tempo per rimandare le decisioni è finito. “Tardare sì, scappare no”, dice un famoso detto italiano. E Malta non può più permettersi di aspettare.

Advertisement

QUALI SOLUZIONI?

L’immigrazione può essere una delle risposte, ma solo se gestita in modo strategico. Nel frattempo, servono interventi coraggiosi per far ripartire la natalità.

Ecco alcune azioni necessarie:

  • Eliminare le discriminazioni lavorative contro le madri, che ancora oggi vengono penalizzate per i periodi di pausa dovuti alla maternità.
  • Incentivare i pensionati a restare attivi nel mercato del lavoro, evitando così la perdita di competenze preziose.
  • Introdurre un vero sistema di flessibilità lavorativa per i genitori, permettendo loro di conciliare carriera e famiglia.
  • Implementare politiche di sostegno alle famiglie, per alleggerire il peso economico di crescere un figlio.
  • Garantire stipendi adeguati ai giovani, affinché possano costruirsi un futuro senza dover rinunciare a tutto.

Queste misure richiederanno tempo e investimenti, ma la vera domanda da porsi è un’altra: vogliamo davvero far risalire il tasso di natalità?

La risposta, per chi ha a cuore il futuro di Malta, non può che essere un deciso e inequivocabile sì.

Foto: Mark Zammit Cordina

Exit mobile version