Graham Bencini, portavoce del Partito Nazionalista per le finanze, ha sorpreso tutti con una dichiarazione che rivela quanto il suo partito sia ormai distante dai bisogni reali della gente. Intervistato pochi giorni dopo l’annuncio del Budget 2025, Bencini ha commentato la storica riduzione fiscale – la più grande mai vista – con un freddo “farà poca o nessuna differenza
“. Una frase che pesa come un macigno, soprattutto se considerata alla luce della situazione economica di tante famiglie.
Bencini non è certo uno sprovveduto: è un contabile di successo e tra i parlamentari con i redditi più alti, secondo le dichiarazioni patrimoniali. Eppure, il suo atteggiamento sembra rappresentare perfettamente un Partito Nazionalista che ha perso contatto con la realtà delle famiglie a reddito medio e basso. “Buon per lui”
, si potrebbe dire riguardo alla sua agiatezza, ma la sua reazione riflette un problema molto più profondo.
Negli anni ’70, sotto Eddie Fenech Adami, il PN si trasformò profondamente, aprendosi alla classe lavoratrice con lo slogan “Qalbna mal-Ħaddiema”
. Questo cambio di rotta, insieme a una visione ambiziosa per il futuro europeo di Malta, portò il partito a una serie di vittorie elettorali storiche. Ma con il passare degli anni e l’arrivo di Lawrence Gonzi, il PN smarrì la sua strada. Politiche che colpivano duramente i lavoratori, bollette alle stelle e un’inflazione galoppante alienarono il sostegno popolare, segnando un lento declino culminato nella sconfitta schiacciante del 2013.
Da allora, nonostante il susseguirsi di leader – Simon Busuttil, Adrian Delia e ora Bernard Grech – il partito non è mai riuscito a risollevarsi. Grech, in particolare, è visto come un leader debole, incapace di proporre idee innovative e di ispirare la fiducia degli elettori. Sotto la sua guida, il PN ha registrato la sua peggiore sconfitta elettorale di sempre, incapace persino di elaborare un documento pre-budget. Un segnale chiaro della mancanza di visione economica, una carenza che “da sola lo squalifica come possibile primo ministro”
.
Il problema più profondo del Partito Nazionalista, però, non è solo la leadership, ma il suo atteggiamento elitista. Per molti membri dell’attuale PN, misure come i sussidi per l’energia, le pensioni aumentate, gli aiuti ai giovani acquirenti di casa e la stabilità dei prezzi sembrano “inefficaci” o addirittura “sprechi di denaro”
. Questa distanza siderale dai bisogni della gente ha reso il partito irrilevante per le famiglie che ogni giorno lottano per arrivare a fine mese.
L’attuale Partito Nazionalista sembra un’ombra di ciò che era una volta, incapace di adattarsi ai tempi e ostaggio di un’élite che lo ha scollegato dalla realtà. La domanda che tutti si pongono è: il PN troverà mai la forza di cambiare? O resterà per sempre bloccato in una narrazione che lo allontana dai cittadini?
Foto:
Matthew Mirabelli