Economia

Cos’è la libera concorrenza?

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Nel Codice civile italiano sono poche le leggi dedicate alla concorrenza; obiettivo per il legislatore è stato invece evitare che gli imprenditori di facessero guerra tra di loro attraverso la cosiddetta “concorrenza sleale “.

In merito, l’articolo 2598 afferma:

Ferme le disposizioni che concernono la tutela dei segni distintivi e dei diritti di brevetto, compie atti di concorrenza sleale chiunque:

  1. usa nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o i segni distintivi legittimamente usati da altri, o imita servilmente i prodotti di un concorrente, o compie con qualsiasi altro mezzo atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente;
  2. diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti e sull’attività di un concorrente, idonei a determinarne il discredito, o si appropria di pregi dei prodotti o dell’impresa di un concorrente;
  3. si vale direttamente o indirettamente di ogni altro mezzo non conforme ai principi della correttezza professionale e idoneo a danneggiare l’altrui azienda.

Il Codice civile elenca una serie di comportamenti che l’imprenditore deve evitare. Un esempio di concorrenza sleale è quando un imprenditore cerca di assumere impiegati di altre aziende per avvantaggiarsi nei confronti del competitor e sfruttare il suo know how; questo fenomeno si chiama “storno di dipendenti ”.

Più disciplinata è la concorrenza nel diritto internazionale, in particolare nel diritto dell’Unione Europea . La concorrenza viene qui definita secondo tre diverse accezioni:

Concorrenza nel mercato

La prima è la concorrenza nel mercato , per cui si predispone l’eliminazione di barriere e ostacoli all’ingresso nel mercato. Questa è la garanzia primaria dalla quale nasce l’UE e si attua mediante politiche di liberalizzazione, come l’eliminazione dei monopoli o oligopoli legali, la segmentazione del mercato, la semplificazione e liberalizzazione amministrativa ecc. Con questa nozione si garantiscono anche le 4 libertà fondamentali: la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali.

Concorrenza antitrust

La seconda è la concorrenza antitrust, per cui vengono impediti comportamenti illeciti da parte degli imprenditori che possano in alcun modo alterare la concorrenza, come le intese illecite. La disciplina della concorrenza antitrust si impernia da un lato sul divieto alle imprese di realizzare intese ed esercitare una posizione dominante in termini pregiudizievoli per la concorrenza nel mercato, e dall’altro sul divieto imposto agli Stati membri di concedere alle imprese, con risorse pubbliche, aiuti suscettibili di alterare le condizioni di concorrenza in quel mercato.

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Concorrenza per il mercato

La terza nozione di concorrenza subentra nella disciplina delle gare d’appalto , il meccanismo mediante il quale lo Stato concede a un’impresa la gestione pro tempore di un servizio pubblico. La concorrenza qui è preservata nella misura in cui l’appalto viene affidato all’impresa che si è dimostrata più meritevole in quanto vincitrice della gara indetta dallo Stato stesso.

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