Una potente azienda locale ha fatto un colpo grosso: sarà lei a fornire e installare i macchinari essenziali per far funzionare il secondo cavo sottomarino di interconnessione elettrica, dopo aver messo sul tavolo un’offerta straordinaria di €20,3 milioni, la più economica tra tutte.
La AG Installations, parte del rinomato Gruppo AG, ha ottenuto la raccomandazione di installare un reattore di derivazione su entrambi i lati del cavo interconnesso – a Magħtab e a Ragusa, in Sicilia – e di posizionare un trasformatore da 220kV/132kV a Magħtab. Ma cosa significa tutto questo? I reattori di derivazione ridurranno la potenza reattiva generata dal cavo, potenziando così l’efficienza della trasmissione energetica. Il trasformatore, d’altra parte, abbasserà la tensione del cavo da 220kV a 132kV, rendendo l’energia più facilmente gestibile per la rete locale.
Non si tratta di un semplice appalto: la AG Installations è stata una delle due sole aziende a lanciarsi in questa sfida milionaria. La competizione? La Shining Star Infrastructure and Construction Ltd, che ha avanzato un’offerta di ben €24 milioni. E gli esaminatori del bando, con la precisione di un bisturi, sono stati incaricati di valutare le offerte basandosi su un unico criterio: l’efficacia del rapporto costo/prezzo.
L’Interconnect Malta, l’ente statale incaricato di supervisionare questo ambizioso progetto, ha consigliato al Dipartimento dei Contratti di assegnare il contratto proprio alla AG Installations. Un passaggio che ormai sembra solo una formalità, dato che il termine per eventuali obiezioni da parte degli altri concorrenti è scaduto il 5 agosto.
Questo è solo l’inizio: è il primo di quattro appalti relativi al progetto dell’interconnettore ad essere aggiudicato. Il prossimo, il più imponente, ha un valore stimato di €185 milioni e riguarda la produzione e l’installazione del cavo sottomarino, una gara ancora aperta. E non è tutto: c’è un altro appalto da €12 milioni per la fornitura e l’installazione di apparecchiature da 220kV, sistemi di soppressione incendi e la costruzione di pareti antincendio a Ragusa, oltre all’aggiornamento del sistema di controllo.
In una dichiarazione infuocata rilasciata sabato, l’ICM ha fatto sapere che l’Amministrazione Regionale Siciliana per l’Ambiente ha recentemente dato il suo via libera preliminare al progetto. Questo sarà un tassello fondamentale per l’autorizzazione definitiva del Ministero dell’Ambiente italiano.
Ricordate quando il Ministro dell’Energia Miriam Dalli aveva previsto un costo di €170 milioni per il progetto, con una data di completamento fissata per il 2025? Bene, ora sembra tutto in bilico. Le gare d’appalto sono ancora in fase di valutazione e le autorità italiane non hanno ancora dato l’ok definitivo. E il costo? Ora è lievitato a €300 milioni, con €165 milioni coperti dai fondi europei ERDF.
Un’analisi urgente delle esigenze energetiche di Malta evidenzia la necessità di accelerare il completamento del progetto: entro il 2030, il sistema energetico del paese potrebbe essere spinto al limite.
Il Ministro Dalli non ha dubbi sull’importanza del progetto, soprannominato IC2: “È centrale per la visione energetica del governo. Non solo rafforzerà una delle fonti del nostro mix energetico, ma ci permetterà anche di migliorare la nostra fornitura di energia rinnovabile indigena. Inoltre, l’interconnettore fungerà da cuscinetto per controbilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili,”
ha dichiarato.
Joseph Vassallo, responsabile della divisione ICM e ingegnere, ha espresso soddisfazione per il fatto che aziende di grande calibro abbiano partecipato alla gara, ma ha lanciato un avvertimento: la produzione dei reattori di derivazione e del trasformatore comporta “tempi di consegna molto lunghi”. “Questo è un progetto complesso che richiede una pianificazione e un coordinamento meticolosi tra diversi fornitori. Ci saranno lavori di posa dei cavi sia a terra, a Malta e in Italia, che in mare, con sondaggi dettagliati e la posa del cavo sottomarino, oltre all’installazione del sistema di controllo generale, del trasformatore e dei reattori,”
ha concluso Vassallo.
Foto: ICM