Il 17 ottobre, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha scosso i mercati finanziari con una decisione che molti non si aspettavano: abbassare i tre tassi d’interesse chiave di ben 25 punti base! Una mossa destinata a fare scalpore e a rimettere in discussione l’equilibrio dell’economia europea. A partire da domani, 23 ottobre, il tasso di interesse sulla struttura dei depositi, sulle operazioni di rifinanziamento principali (MRO) e sulla struttura marginale di rifinanziamento scenderanno rispettivamente al 3,25%, 3,40% e 3,65%. Una svolta radicale che cambierà il gioco per molti attori economici!
Il motivo dietro questa mossa sorprendente? La BCE ha aggiornato le sue previsioni sull’inflazione, rilevando che il processo di disinflazione è ormai ben avviato. La riduzione del tasso sui depositi, uno degli strumenti più potenti per influenzare la politica monetaria, è stata presa proprio sulla base di questa valutazione. “Le informazioni recenti ci dicono che l’inflazione sta seguendo una traiettoria discendente” ha riferito il Consiglio, “mentre l’attività economica ha riservato sorprese negative.”
Ma attenzione, nonostante questo scenario, le condizioni di finanziamento rimangono ancora rigide.
L’inflazione potrebbe tornare a salire nei prossimi mesi, prima di scendere verso il target fissato per il prossimo anno. “L’inflazione interna rimane elevata, con i salari che continuano a crescere a ritmi sostenuti”
ha avvertito il Consiglio, aggiungendo che l’impatto di questi aumenti salariali sull’inflazione sarà in parte mitigato dai profitti aziendali. Tuttavia, le pressioni sui costi del lavoro sono destinate a diminuire gradualmente, allentando la morsa sull’economia.
Il Consiglio non ha lasciato spazio a dubbi: farà di tutto per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine, mantenendo tassi restrittivi per tutto il tempo necessario. Ma, in pieno stile BCE, ha precisato che ogni futura decisione sarà basata sui dati economici che arriveranno, adottando un approccio cauto e valutando situazione per situazione. “Non ci impegniamo a seguire un determinato percorso di tassi di interesse”
hanno chiarito.
Non finisce qui. Il programma di acquisto di attività della BCE, che ha sostenuto l’economia durante la pandemia, sta gradualmente diminuendo. Il portafoglio di titoli acquistati attraverso il programma di emergenza pandemica (PEPP) si riduce di circa 7,5 miliardi di euro al mese, e il Consiglio prevede di cessare del tutto i reinvestimenti entro la fine del 2024. Ma la BCE è pronta a rimanere flessibile, mantenendo un occhio vigile sulle dinamiche di mercato.
La BCE ha inoltre rivelato che continuerà a monitorare attentamente le operazioni di rifinanziamento a lungo termine. Con le banche che stanno restituendo i fondi presi in prestito durante queste operazioni mirate, il Consiglio si impegna a valutare come questo influirà sulla politica monetaria in futuro. “Siamo pronti ad agire, utilizzando tutti i nostri strumenti, per garantire che l’inflazione torni al 2% e che la trasmissione della politica monetaria funzioni senza intoppi” ha dichiarato con fermezza.
E se dovessero emergere turbolenze nei mercati? Nessun problema! Lo strumento di protezione della trasmissione (TPI) è pronto a intervenire per fermare eventuali dinamiche disordinate che potrebbero mettere a rischio la stabilità dell’economia nell’area euro.
Operazioni della BCE
Il 14 ottobre la BCE ha annunciato la sua operazione di rifinanziamento principale (MRO) a sette giorni, che ha attirato offerte per un totale di 9.563 milioni di euro da parte delle controparti dell’area euro. Un aumento significativo di oltre 2,7 miliardi di euro rispetto alla settimana precedente, e tutto questo a un tasso fisso del 3,65%.
Il 16 ottobre, la BCE ha collaborato con la Federal Reserve statunitense per un’operazione di finanziamento in dollari USA a sette giorni. Le offerte hanno raggiunto i 162,5 milioni di dollari, tutte assegnate con un tasso fisso del 5,08%.
Mercato interno dei Buoni del Tesoro
Nel mercato dei Buoni del Tesoro, il Tesoro maltese ha invitato offerte per Buoni a 91 e 182 giorni con scadenza il 16 gennaio e il 17 aprile 2025. Le richieste per i Buoni a 91 giorni hanno raggiunto i 42,25 milioni di euro, con l’accettazione di 12 milioni, mentre quelle per i Buoni a 182 giorni hanno totalizzato 3,23 milioni di euro, importo accettato nella sua interezza.
Il rendimento dell’asta per i Buoni a 91 giorni è stato del 2,788%, in crescita di 2,60 punti base rispetto all’asta del 10 ottobre. Il rendimento per i Buoni a 182 giorni è stato del 2,555%, un incremento di 4,20 punti base rispetto alle aste precedenti.
Oggi, 22 ottobre, il Tesoro tornerà sul mercato per offerte di Buoni a 91 e 182 giorni, con scadenza rispettivamente al 23 gennaio e al 24 aprile 2025.
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