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agenzie di collocamento a malta: nuove regole, vecchi rischi

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Da decenni, le agenzie di collocamento rappresentano una forza silenziosa ma potente nel mercato del lavoro maltese. Regolamentate per la prima volta nel 1995, queste agenzie si basano su principi chiave fissati dalla normativa: quattro in particolare risaltano e hanno trasformato il settore.

Il primo principio imponeva una regola ferrea: ogni agenzia doveva ottenere una licenza per operare. Niente più spazi per amatori o intermediari improvvisati – chiunque volesse lavorare nel settore doveva dimostrare affidabilità e trasparenza.

Lawrence Zammit

Il secondo principio fu una rivoluzione per i candidati: le agenzie non potevano imporre alcuna commissione a chi cercava lavoro, dovendo guadagnare esclusivamente dai compensi pagati dai datori di lavoro. Un sollievo enorme per chi era alla ricerca di un’occupazione.

Il terzo principio ampliava l’interpretazione di “agenzia di collocamento” a tutte le attività finalizzate a connettere un datore di lavoro con un candidato, includendo anche i servizi di somministrazione di lavoro a tempo determinato. Un passo avanti per regolamentare ogni angolo del settore.

Infine, le agenzie erano obbligate a richiedere l’autorizzazione esplicita dei candidati prima di inoltrare il loro curriculum ai datori di lavoro. Un punto di svolta nella tutela della privacy dei candidati, che potevano finalmente avere il controllo sulle loro informazioni.

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Ma il settore è una lama a doppio taglio: con la crescita delle opportunità lavorative, sono aumentate anche le agenzie. E come spesso accade, quantità non sempre significa qualità. Abusi e violazioni della privacy dei candidati sono stati denunciati più volte dai media.

Negli ultimi anni, la dipendenza dell’economia maltese da manodopera a basso costo ha aggravato il problema, tanto da spingere alcune agenzie a chiedere l’intervento della Malta Chamber of Commerce, Enterprise and Industry. La Camera ha risposto subito, creando una sezione dedicata alle agenzie di collocamento. Gli obiettivi? Due missioni chiare: spingere il Governo a far rispettare le normative esistenti e sviluppare un codice di condotta per le agenzie.

Alla fine, il Governo ha emesso due nuovi avvisi legali, uno per le aziende di reclutamento e uno per le aziende di somministrazione e contratti di lavoro temporaneo. Le nuove normative, ora in vigore, mantengono i principi delle precedenti e introducono due elementi essenziali: il primo impone ai datori di lavoro di assicurarsi che le agenzie con cui collaborano abbiano una licenza; il secondo vieta alle agenzie di richiedere accordi di esclusiva ai loro clienti.

Eppure, nonostante le nuove regole, c’è chi tenta ancora di aggirarle, cercando scappatoie per evitare la licenza o per imporre tariffe ai candidati.

Il secondo obiettivo, ovvero la creazione di un codice di condotta, è stato raggiunto, anche se la sua applicazione è volontaria. Tuttavia, i datori di lavoro sono incoraggiati a richiedere alle agenzie con cui collaborano di adottarlo per garantire un servizio professionale e affidabile.

Il codice ruota attorno a nove principi fondamentali: Rispetto della legislazione, Rispetto per l’onestà e la trasparenza, Rispetto per le relazioni di lavoro, Rispetto per la diversità, Rispetto per la sicurezza, Rispetto per le competenze professionali, Rispetto per le buone pratiche di impiego, Rispetto per un reclutamento internazionale etico e Rispetto per la riservatezza e la privacy.  Applicare questo codice non significa altro che seguire le buone pratiche, infondendo professionalità in un settore che deve garantire affidabilità e fiducia.

Chi fosse interessato a consultare una copia del Codice di Buone Pratiche per le Agenzie di Collocamento Private operanti a Malta può ottenerla presso la Malta Chamber of Commerce, Enterprise and Industry.

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Lawrence Zammit è Presidente della Sezione Affari Agenzie di Collocamento alla Malta Chamber.

Foto: Shutterstock

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