L’acqua è stata scoperta sotto i Monti Iblei, in Sicilia. Foto: Shutterstock.
Un team di ricercatori guidato da scienziati dell’Università di Malta ha scoperto grandi riserve di acqua sotterranea sotto la Sicilia meridionale.
Si pensa che le “vaste” riserve d’acqua siano intrappolate tra i 700 e i 2.500 piedi sotto i Monti Iblei in Sicilia, tra Ragusa, Catania e Siracusa.
Secondo i ricercatori, si ritiene che il serbatoio sotterraneo contenga sia acqua dolce che salata e che si sia formato circa sei milioni di anni fa, quando il livello del mare si abbassò di circa 2.400 metri.
È stato scoperto grazie a un approccio innovativo che combina tecniche di perforazione petrolifera e modellazione 3D. Il team spera che questo stesso approccio possa aiutare a trovare altre fonti di acque sotterranee a Malta e in altri Paesi.
“Questo approccio innovativo potrebbe essere esteso ad altre aree del Mediterraneo caratterizzate da scarsità d’acqua”, ha dichiarato Lorenzo Lipparini, ricercatore dell’Università di Malta e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in Italia.
“Grazie ai risultati ottenuti, sarà ora possibile cercare di identificare nuovi accumuli in aree come Malta, Cipro, Tunisia, Marocco, Egitto, Libano e Turchia, per citarne alcune”, ha detto il ricercatore principale.
La ricerca si è concentrata su un’area della Sicilia meridionale. Foto: Comunicazione della rivista Earth and Environment, Nature.
Queste acque sotterranee potrebbero essere utilizzate per scopi industriali e agricoli. Potrebbe anche rivelarsi un’importante fonte di acqua potabile, dato che il mondo sta lottando per far fronte a una popolazione in rapida crescita, ha spiegato Lipparini.
“Abbiamo utilizzato l’esperienza del team, sviluppata nel campo dell’esplorazione petrolifera, per cercare potenziali risorse di acque sotterranee profonde di grande valore a sostegno dello sviluppo sostenibile, che consentiranno anche di affrontare le sfide della sicurezza idrica”, ha dichiarato.
L’annuncio arriva meno di un anno dopo che un team di scienziati guidato dal Prof. Aaron Micallef del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Malta, che faceva parte anche del team in Sicilia, ha scoperto una riserva di acqua potabile di 75 anni sotto il fondale marino al largo di Malta.
Tali iniziative potrebbero rivelarsi particolarmente utili per Malta, che non ha accesso a fiumi, torrenti e laghi come molti altri Paesi. Il Paese si affida invece alle acque sotterranee, che secondo dati recenti rappresentano il 36% dell’approvvigionamento idrico pubblico e l’83% dell’approvvigionamento agricolo.
Un rendering 3D dell’area. Foto: Communications Earth and Environment journal, Nature.
A novembre, la Ministra dell’Energia Miriam Dalli ha introdotto un nuovo sistema regolatorio per l’estrazione e l’utilizzo delle acque sotterranee al fine di ridurre l’uso del paese e consentire un adeguato ripristino delle risorse, richiedendo a coloro che desiderano accedere alle acque sotterranee di presentare una domanda per ottenere una licenza.
In base al sistema, agli agricoltori verrà assegnata una quota di acqua sotterranea da utilizzare gratuitamente, ma dovranno pagare se la superano.
I risultati della recente scoperta sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications Earth and Environment e hanno coinvolto scienziati delle Università di Malta e Roma e dell’INGV in Italia.
Il progetto è stato inserito tra le “azioni” della Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua dello scorso marzo. I finanziamenti per la ricerca sono stati erogati attraverso un progetto Marie Curie Grant con l’Università di Malta e il sostegno dell’Università di Roma e dell’INGV.